Port Suez
29:56:93 N
32:34:42 E Ieri verso mezzogiorno, stanchi e provati ma felici di aver lasciato
alle spalle questo Mar Rosso, siamo entrati in Port Suez ed abbiamo attraccato
ad una boa del Port Suez Yacht Club ed oggi, verso le 10:30, espletate tutte le
formalità burocratiche, fatto rifornimento di Gasolio e di cambusa, siamo
ripartiti alla volta di Port Said. Il Canale di Suez è una via d’acqua navigabile lunga 160 km che
collega il Mar Mediterraneo con il Mar Rosso. Il primo tentativo di collegare Mediterraneo e Mar Rosso fu fatto già
nel 12° secolo AC dal Faraone Rameses II. 600 anni più tardi, sotto Dario
Hystaspes di Persia, il delta del Nilo fu collegato ai Laghi Amari. Con Tolomeo
II, nel 274 AC, il collegamento raggiunse la città di Arsinoe, poco più a sud
dei Laghi Amari ed infine, sotto Traiano, all’inizio del 1° Secolo DC, la città
di Suez, allora chiamata Klusma. Durante l’invasione dell’Egitto da parte di Napoleone si iniziò a
pensare ad un collegamento diretto tra Mediterraneo e Mar Rosso, attraverso
l’istmo di Suez, ma poi, grazie ad un grossolano errore di un suo ingegnere che
sosteneva esistere un dislivello di 10 metri tra Mediterraneo e Mar Rosso,
l’idea venne accantonata. Nel 1830 il Capt. Chesney della Compagnia Inglese
delle Indie Orientali, ne constatò l’infondatezza e quindi l’idea di costruire
un canale attraverso l’istmo di Suez riprese
vigore. Dopo varie incertezze da parte dell’amministrazione Inglese, nel 1854
il governatore Egiziano Said Pasha autorizzò l’ingegnere Francese Ferdinand de
Lesseps a progettare lo scavo del vcanale ed a iniziare i lavori. Un anno dopo
fu fondata la Compagnia del Canale di Suez con la partecipazione dei Governi
Egiziano, Francese ed Inglese. I lavori veri e propri iniziarono nel 1859 e
furono completati dieci anni dopo. Nel 1888 la Convenzione di Costantinopoli decretò la liberta di
navigazione attraverso il Canale di Suez a alle navi di tutte le bandiere, sia
in tempo di pace che in tempo di guerra, e stabilì un metodo di misurazione e
tariffazione che dopo tanti anni è in parte adottato anche al giorno d’oggi. Nel
1956 la Compagnia del Canale di Suez venne nazionalizzata dall’allora Presidente
Egiziano Nasser, provocando la chiusura del canale per quasi un anno. Una
seconda chiusura, questa volta di ben 8 anni, avvenne durante la guerra
Arabo-Israeliana del 1967-73. Queste interruzioni provocarono pesantissime crisi
energetiche e finanziarie in tutto il mondo ed una radicale trasformazione delle
flotte che dovevano ora affrontare l’impegnativa navigazione attorno
all’Africa. Con il mutare delle dimensioni e pescaggio delle navi, il canale
venne successivamente dragato ed allargato sino a raggiungere le dimensioni
odierne: larghezza da 130 a 200 metri e profondità di 23 metri. Nuovi lavori
sono in corso per portarne la larghezza a 415 metri e la profondità a 27
metri. Il Canale di Suez rappresenta per l’Egitto la principale fonte di
entrata di valuta pregiata. Una nave porta container o una petroliera paga oggi
circa 250,000 dollari di diritti di attraversamento ed il traffico medio
giornaliero raggiunge le 60-70 unità. L’attraversamento del Canale segue una procedura abbastanza complessa
poiché, ad eccezione dei tratti in cui corre lungo i due Laghi Amari o il Lago
di Timsah, il traffico è a senso unico. Le navi che attraversano il canale da
Nord a Sud si raggruppano in un convoglio che parte da Port Said una volta al
giorno. Raggiunto il lago di Timsah, nei pressi di Ismailia, il convoglio si
ferma. Le navi che partono da Sud si raggruppano invece in due convogli che
partono sfasati di circa 12 ore. Quando il primo convoglio da Sud raggiunge il
lago di Timsah si ferma in modo che il convoglio che è partito da Port Said
possa riprendere la navigazione verso Sud e raggiungere Port Suez. Quando
l’ultima nave del convoglio proveniente da Nord è uscita nel Mar Rosso, parte il
secondo convoglio diretto a Nord. E via andare. Per gli Yacht e le imbarcazioni minori la procedura è diversa. Chi
transita da Sud a Nord attende il passaggio del primo convoglio e quindi ci si
accoda. Generalmente la partenza da Port Suez avviene intorno alle ore 10:30
salvo quando è previsto il transito di una nave da guerra, nel qual caso il
passaggio è interdetto. Le procedure amministrative per attraversare il canale di Suez sono
queste: Per prima cosa bisogna scegliere e nominare un Agente. Ce ne sono
diversi e noi abbiamo scelto FELIX Maritime perchè ci è stato raccomandato da
altre barche che lo avevano usato e si erano trovate bene. In effetti possiamo
confermare che la scelta è stata appropriata. Arrivati a Port Suez ci si mette in contatto Radio con Il Port
Control sul canale 16 e con l’Agente sul 73. Poi si procede sino allo Yacht
Club, di proprietà della Compagnia del Canale, dove un rappresentate dell’Agente
aiuta ad ormeggiarsi ad una boa. L’Agente si fa cura di inoltrare le carte alla
Capitaneria di Porto, alla Dogana e all’Immigrazione per la Clearance d’uscita
dall’Egitto. Poi organizza la vista del Misuratore della Compagnia del Canale
che determina, applicando il sistema arcaico di cui abbiamo parlato pocanzi, la
tariffa da pagare. Se tutto va bene e se non ci sono navi militari in transito,
il giorno dopo inizia l’attraversata che si competa in due giorni, il primo
giorno sino ad Ismailia, dove si pernotta, il secondo da Ismailia a Port Suez.
Nel nostro caso il costi per l’attraversamento del Canale e le
pratiche di Agenzia e Clearance sono stati i
seguenti: Diritti di Agenzia: US$ 68 Visti di uscita: US$ 40 Tariffa di attraversamento: US$
384 Clearance: US$ 40 Mance varie ai piloti: US$ 40 Verso le ore 10:30 è venuto a bordo il pilota, che condurrà la barca
sino ad Ismailia, e siamo partiti. Tutto ha funzionato perfettamente, con una
precisione ed un tempismo inaspettati. Diverse cose però ci ricordano che il nostro peregrinare per i Mari
del Sud è giunto al termine: 1)
Di
notte abbiamo iniziato ad usare una copertina, perche la temperatura in cabina è
scesa sui 21 C° 2)
Abbiamo
smesso di fare bagni in mare, perche la temperatura dell’acqua è scesa a 18
C° 3)
Le
giornate si sono allungate, il sole sorge verso le ore 4:30 e tramonta verso le
19:45 4)
Abbiamo
tirato fuori cerate, stivali e guanti 5)
Abbiano
cambiato la cartuccia di memoria del Chart Plotter, rimettendo quella del
Mediterraneo che avevamo tolto il Novembre 2008 6)
Abbiamo
smesso di pescare ed iniziato una dieta vegetariana 7)
Abbiamo
finito la scorta di vino e ci dobbiamo accontentare delle ultime
birre. Per fortuna almeno che Popi ci ha lasciato ed è rientrato in Italia!
(scherzetto!) Maurizio e Popi, affamati, abbordano una barca
di poveri pescatori per razziare qualche gambero e qualche
granchio.
Ci avviciniamo a Port Suez
I "nostri" all'ingresso del Port Suez Yacht &
Rowing Club
SY Malaika5
Blog: http://blog.mailasail.com/malaika5 |