Golfo di Suez

Malaika5
Paolo Liberati
Sat 22 May 2010 05:04

28:50:26 N  33:00:70 E

Come annunciato ieri mattina alle 7 abbiamo tolto gli ormeggi e ci siamo buttati nella mischia. E, come annunciato, la navigazione nel Golfo di Suez è stata difficile e faticosa.

Innanzitutto il vento e l’onda: la finestra meteo, che era annunciata per la notte prima, non era ancora entrata e quindi siamo usciti con 35 nodi di vento reale sul muso. Abbiamo tenuto duro, confidenti del fatto che ormai le previsioni meteo non sbagliano quasi mai. Ed infatti dopo una decina d’ore, il vento ha cominciato a calare e si è assestato sui 20/22 nodi. Sempre troppi per bolinare! Ci siamo spaccati le ossa e non solo le ossa, anche i maroni!

Poi le centinaia di navi che transitano in questo stretto corridoio. Il Golfo di Suez è largo mediamente una quindicina di miglia ed al centro vi è stato costituito un corridoio di navigazione, con banda di separazione dei flussi. Niente di più semplice quindi, direte, basta posizionarsi nel corridoio che sale e controllare solo le navi che sopraggiungono. Errore! Visto che il vento viene da NNW, con la stessa orientazione del corridoio, noi non possiamo avanzare direttamente in quella direzione, ma dobbiamo fare bordi e quindi attraversare il maledetto corridoio da destra a sinistra e da sinistra a destra, un sacco di volte, ed ogni volta è un incrocio da infarto. Meno male che abbiamo l’AIS, strumento assolutamente indispensabile.

Ed infine, non c’è due senza tre, disseminati in modo random nei punti più cruciali, migliaia di pozzi petroliferi, piattaforme di perforazione, battelli di servizio, vecchi tralicci abbandonati e tagliati a pelo d’acqua, e chi più ne ha più ne metta. Una vera gimkana.

Di giorno la cosa è stata abbastanza gestibile, questa notte, calata la luna, è stato allucinante. Ora, sono le 8 del mattino, il vento è calato ed il mare si sta calmando. Fra poco saremo tutti addormentati, tranne forse Maurizio che ha dormito tutta la notte, anche durante il suo turno di guardia!!!

 

La traccia della nostra massacrante sbolinata (i triangolini sono navi "viste" dall''AIS)
 
In questo caso ogni marker è un pozzo petrolifero
 
IL vento cala e lo Skippa comincia a rilassarsi (notate l'abbigliamento, erano più 20 mesi che questa giacca non usciva dall'armadio)