Golfo di Suez
28:50:26 N 33:00:70
E Come annunciato ieri mattina alle 7 abbiamo tolto gli ormeggi e ci
siamo buttati nella mischia. E, come annunciato, la navigazione nel Golfo di
Suez è stata difficile e faticosa. Innanzitutto il vento e l’onda: la finestra meteo, che era annunciata
per la notte prima, non era ancora entrata e quindi siamo usciti con 35 nodi di
vento reale sul muso. Abbiamo tenuto duro, confidenti del fatto che ormai le
previsioni meteo non sbagliano quasi mai. Ed infatti dopo una decina d’ore, il
vento ha cominciato a calare e si è assestato sui 20/22 nodi. Sempre troppi per
bolinare! Ci siamo spaccati le ossa e non solo le ossa, anche i
maroni! Poi le centinaia di navi che transitano in questo stretto corridoio.
Il Golfo di Suez è largo mediamente una quindicina di miglia ed al centro vi è
stato costituito un corridoio di navigazione, con banda di separazione dei
flussi. Niente di più semplice quindi, direte, basta posizionarsi nel corridoio
che sale e controllare solo le navi che sopraggiungono. Errore! Visto che il
vento viene da NNW, con la stessa orientazione del corridoio, noi non possiamo
avanzare direttamente in quella direzione, ma dobbiamo fare bordi e quindi
attraversare il maledetto corridoio da destra a sinistra e da sinistra a destra,
un sacco di volte, ed ogni volta è un incrocio da infarto. Meno male che abbiamo
l’AIS, strumento assolutamente indispensabile. Ed infine, non c’è due senza tre, disseminati in modo random nei
punti più cruciali, migliaia di pozzi petroliferi, piattaforme di perforazione,
battelli di servizio, vecchi tralicci abbandonati e tagliati a pelo d’acqua, e
chi più ne ha più ne metta. Una vera gimkana. Di giorno la cosa è stata abbastanza gestibile, questa notte, calata la luna, è stato allucinante. Ora, sono le 8 del mattino, il vento è calato ed il mare si sta calmando. Fra poco saremo tutti addormentati, tranne forse Maurizio che ha dormito tutta la notte, anche durante il suo turno di guardia!!!
La traccia della nostra massacrante sbolinata (i
triangolini sono navi "viste" dall''AIS)
In questo caso ogni marker è un pozzo
petrolifero
IL vento cala e lo Skippa comincia a rilassarsi
(notate l'abbigliamento, erano più 20 mesi che questa giacca non usciva
dall'armadio)
SY Malaika5
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