Rangiroa
14:58:14 S 147:38:18 W Rangiroa! chi non ha
sentito almeno una volta nella vita questo nome, associandolo ad un paradiso
tropicale, con le spiagge bianche e l’acqua turchese, con i pesci corallini di
mille colori, le palme da cocco ed il tamurè? Bene, noi ci siamo
arrivati ieri mattina, verso le 7, dopo una navigazione notturna di 80 miglia da
Ahe. L’atollo di Rangiroa è il
segundo mas grande del mundo. E’ una
maledizione per noi questo segundo mas
grande del mundo, prima il cratere del Serra Nigra, a Isabela, Galapagos,
che era segundo dopo il cratere di
Ngoro Ngoro ed ora l’atollo di Rangiroa che è segundo dopo quello di Aldabra
nell’Oceano Indiano. Ma un primero lo
troveremo mai? E’ comunque grande,
immenso, un migliaio di km2, 77 km di lunghezza per 22 km di
larghezza. E’ collegato al mare
aperto tramite due “passe” principali, quella di Tiputa, da dove siamo entrati
noi, e quella di Avatoru, circa 6 miglia più ad ovest. In corrispondenza di
queste due “passe” ci sono gli unici due villaggetti piu o meno strutturati, un
paio di chiese (una cattolica ed una mormone), un ufficio postale, una banca, 2
o 3 magazin, specie di negozietti
dove se sei fortunato riesci a comprare qualcosa, a prezzi da gioielliere.
La cosa che ci ha colpito
è che quando parli di Rangiroa e dei sui due villaggi ti immagini due paesini
carini, turisticizzati, con negozietti, baretti, ristorantini, localini dove
puoi sentire un po’ di musica …. no, niente di tutto
ciò. I negozietti, i baretti,
i ristorativi sono solo nei grandi alberghi/resort, quelli esclusivissimi, con i
bungalows su palafitte, sull’acqua, dove pernottare costa 500 euro a notte ed
una birra o un bicchiere di vino ti costa 10 euro. Dove noi non siamo
andati. Per i comuni mortali,
come noi, non c’è
nulla. Ieri pomeriggio, ore 15,
io ed Adriano con un tempismo da manuale abbiamo deciso di fare una puntata a
terra, in uno dei due villaggi, per fare un po’ di vita e comprare qualcosa.
Innanzitutto faceva un caldo micidiale, tipo 38 C°, poi, era tutto chiuso perché
era la festa dell’Ascensione, o almeno cosi ci hanno detto. Abbiamo girovagato
un po come zombi, tutti sudati ed accaldati, mendicando senza risultati una
birra o una coca presso tutti i locali o le pension che vedevamo. Alle 17
eravamo di nuovo in barca, con un bicchiere di fruit puch ghiacciato ed una
ciottola di noccioline. Un altro mito che
dobbiamo sfatare sono le spiagge-bianche-di-sabbia-bianca-finissima-
come-borotalco-affacciate-sull’acqua-blu-turchese. Non ci sono! Tutte le spiagge
così sono artificiali e stanno davanti agli alberghi di cui sopra.
Il problema è che il mare
bello, quello blu e limpido, sta all’esterno della laguna, ma li ci sono delle
onde oceaniche che ci sbattono sopra tutto l’anno e provocano tanta risacca che
spazza via ogni cosa. Le coste verso l’esterno sono quindi rocciose o con
ghiaioni formati da pezzettoni di corallo. Le spiagge di sabbia sono
verso l’interno della laguna, dove l’acqua però non è così limpida e comunque,
quelle naturali, sono sempre ingombre di pezzi di legno, cocchi, foglie di
palma, alghe, etc. Detto questo devo anche
dire, ad onor del vero, che questi posti, per gente come noi che si può muovere
e non deve necessariamente passare 15 giorni su di una sedia a sdraio, al sole,
sulla sabbia bianca, sono favolosi. Sono più belli da vedere
che da fruire. Non so come spiegarmi. Oggi ad esempio siamo
andati con la nostra barca dall’altra parte dell’atollo, in un posto chiamato
Lagon Bleu. 19 miglia di navigazione lungo un corridoio cartografato e quindi
sicuro. Siamo arrivati in questo posto dove abbiamo visto alcuni scorci
mozzafiato, da cartolina. Un posto veramente bello, con l’acquetta bassa su
sabbia bianca, l’acqua turchese dove è un po piu profonda, i pescecani pinna
nera che nuotano in 30 cm d’acqua, alla Folco Quilici, Tiko ed il suo pescecane.
Ma è un posto da vedere, da passeggiarci in giro, da fotografare e ricordare, ma
non da fruire, non per farci il bagnetto, per
intenderci. La passe di Tiputa
Questo non è Adriano tatuato, è un traghettatore
proveniente dalla Marchesi
A spasso per le vie del centro di Avatoru,
Rangiroa, in un ora di punta.
Uno dei resort che hanno fatto la storia e
l'immagine di Rangiroa.
SY MALAIKA5
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