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 Le Cook sono 15 isole, 15 puntini sparsi tra la Polinesia Francese e le Samoa, divisi in due gruppi, le  Southern Cook , di cui fanno parte Rarotonga, Aitutaki, Atiu, Mitiaro, Mauke, Mangaia, Palmerston, Manuae e Takutea, e le Northern Cook  di cui fanno parte Suwarrow, Nassau, Pakapuka, Maniihiki, Rakahanga e Penhryn, sparse su di un area di oceano di oltre due milioni di km2.

Le Cook sono uno stato indipendente in libera associazione con la Nuova Zelanda, la capitale è Avarua, sull’isola di Raro9tonga. Gli abitanti sono circa 17,000, di razza polinesiana.

“Visitate il Paradiso finche siete ancora in terra” recitano gli slogan locali. E non esagerano:alte isole vulcaniche si alternano ad atolli totalmente piatti e bassi sul mare, che si riescono a vedere solo da distanza ravvicinatissima.  Le une e gli altri sono coperti da una vegetazione verdissima e lussureggiante, un paesaggio da eden primordiale, ancora quasi intatto.

Per uno di quegli strani scherzi del destino non fu il grande navigatore James Cook, che svelo al mondo mezzo pacifico, a scoprire l’unico arcipelago che porta il suo nome. Il primo Europea che mise piede in un isole delle Cook fu Alvaro Mendana de Neyra che nel 1595 scopri le isole settentrionali ed in particolare l’isola di Pukapuka.

Atiutaki, dove siamo arrivati ieri pomeriggio, è considerata una delle più belle isole del Pacifico, con spiagge bianche ed una grande laguna con acqua di mille tonalità del colore  turchese.

Purtroppo la piccola "passe" che permette di entrare all’interno della laguna ha un fondale di soli 1,5 metri e quindi non siamo riusciti ad entrare. Abbiamo ancorato all’esterno del reef, in zona ridossata dal vento di ESE, e siamo andati a terra con il dinghi.

Stamattina, con una barca a motore di un pescatore locale, siamo andati a visitare 4 “motu”, isolotti di sabbia bianchissima, coronati di palme, che paiono sospesi sull’acqua limpidissima e che segnano il contorno del reef.

Giudicate voi!