Pandemonio!

Malaika5
Paolo Liberati
Fri 17 Apr 2009 00:53

6:38:65 S  108:12:28 W

 

Stamattina il nostro Trip (strumento che registra le miglia percorse dal momento di accensione degli strumenti, nda) si è azzerato, segno che è arrivato a registrare 999,9 miglia (dalla partenza dalle Galapagos) e poi è ripartito da 0. Abbiamo quindi fatto già 1,000 miglia, ovvero 1/3 del tragitto. Non male. All’inizio eravamo partiti un pò a rilento, per il poco vento, poi entrato di prepotenza l’Aliseo di Sud-Est abbiamo cominciato a correre. Facciamo una media di 190 miglia al giorno e stiamo quindi recuperando sul nostro programma. Il vento è costantemente sui 20-22 nodi proveniente da ESE. La nostra velatura è generalmente il genoa tangonato e randa con ritenuta. Quando l’apparente sale oltre i 20 nodi riduciamo la randa per alleggerire lo sforzo sul timone (riducendo la spinta a poppa dell’asse albero/deriva, si riducono le forze che provocano la straorzata, e quindi si alleggerisce lo sforzo del timone, nda). Quando il vento cala un po, generalmente la mattina dopo le 10, ammainiamo il genoa e mettiamo a riva il Jennaker. E allora si vola, amici.

Stavamo per l'appunto volando, verso mezzogiorno, quando è successo il Pandemonio! Cosa è successo? Vi faccio il replay.

 

Sono le 11. In mattinata il vento sembrava leggermente calato e quindi i nostri avevano rollato il genoa, messo il tangone in posizione di riposo e alzato il Jennaker. Stavano quindi navigando sotto Jennaker con 20 nodi di reale e velocità sui 9 nodi con punte di 10. Tutto tranquillo. Paolo si sdraia a prua con cuscino e crema solare per una rinfrescata all’abbronzatura (aveva piovuto molto, ultimamente). Enrico controlla le canne, regola le frizioni dei mulinelli e torna al computer per sistemare un po le tante fotografie. Adriano, seduto alla ruota del timone, legge i racconti di Cook, controllando che l’autopilota funzioni a dovere.

Ad un certo punto parte il cicalino della canna di destra, quella grossa, quella con il mulinello Pen International 70V e 900 yards di monofilo fluoro-carbon da 80 libbre, per intenderci.

E qui comincia il Pandemonio.

Enrico corre a poppa, indossa la cintura da combattimento e toglie la canna dal portacanna: Cazzo ragazzi, è grosso, non lo tengo! Paooloooooo!!!!

Paolo abbandona la postazione lettino solare e corre anche a lui a poppa. La barca corre all’impazzata e cosi il pesce. La lenza corre via dal mulinello ad una velocità incredibile. Bisogna a questo punto cercare di fermare la barca.

Enrico strilla: “Si sta portando via tutta la lenza, fate in fretta, se no perdiamo tutto!

Adriano corre a prua per iniziare la manovra di rullaggio del Jennaker. Nel frattempo Paolo mette in moto ed innesta la marcia indietro. Rullare il Jennaker con un vento del genere ed in due soli è una cosa molto, molto difficile. Con Adriano alla scottina del frullino e Paolo che corre avanti ed indietro tra il winch di scotta (per mollare appunto la scotta) e la cimetta del frullino per dare una mano ad Adriano, il Jenanker comincia ad arrotolarsi ed a ridursi. La barca comincia a rallentare e quindi Enrico, in estremis, riesce a fermare la corsa del pesce ed a recuperare un po di lenza.

Paolo riduce anche la randa e controlla che la poppa della barca sia ben allineata con la posizione del pesce. Enrico continua a fatica a recuperare.

Mentre Adriano sta rientrando verso poppa per dar manforte ad Enrico, si sente un “crack, ccrrrrrrr, viuuummmm” ed il Jennaker si riapre con un gran botto, la barca riparte all’impazzata e cosi la lenza dal mulinello di Enrico.

Paolo ed Adriano ricominciano la manovra di rullaggio del Jennaker ma dopo un po devono desistere perchè si sono accorti che sulla penna, in cima all’albero, si è tranciata la barra di fermo della testa girevole del Rollgen.

Paolo: “Ammainiamo il tutto”. Detto fatto, con una mano molla la drizza e con l’altra cerca di controllare la tensione della scotta. Il vento sempre a 20 nodi, le onde….oceaniche. Mission impossibile! In un men che non si dica il Jennaker comincia a scendere, ma si gonfia, si posta in avanti, va in acqua, passa sotto lo scafo…Adriano cerca di recuperarlo da una parte ma la mura. dall’altra parte dello scafo fa resistenza perchè ancora attaccata al bompresso….

 

Meglio non continuare, passo subito all’Epilogo.

 

A gran fatica ed alla bene-e-meglio Paolo ed Adriano riescono a recuperare e tirare a bordo il Jennaker. Nel frattempo Enrico, visto che la lenza era ormai sfilata quasi tutta e stava per finire, per la disperazione, serra un po di piu la potente frizione a leva del Penn e “zac!” si trancia il fluoro-carbon, all’attacco del cavetto d’acciaio.

Si costatano i danni (pochi, tutto sommato, poteva andare peggio), si cerca di capire che mostro di pesce aveva abboccato (..no… non era un tonno perche non si è immerso subito in profondità....no, neanche un vela o un marlin perchè sarebbe saltato fuori…..uno squalo? noooo, non dava le caratteristiche testate…..ma che cazzo era? Boh! Era grosso, grossissimo!)

Ora i nostri amici sono un po abbacchiati, hanno messo il Jennaker ancora zuppo nel sacco, smontato il Rolgen e riposto nel gavone, rimesso a riva il genoa. E stanno volando verso le Marchesi.

Ma le esche sono di nuovo in mare!!!

 

 

SY Malaika5