Vanikolo - Isole Santa Cruz - Salomon

Malaika5
Paolo Liberati
Mon 21 Sep 2009 10:43

11:41:36 S  166:50:15 E

Sul Malaika si sono sviluppate delle consuetudini che con l’andare del tempo sono diventate dei riti sacri, a cui non si può prescindere. Uno di questi è il rito dell’aperitivo serale.

L’aperitivo serale sul Malaika si beve tutti i giorni, salvo casi del tutto eccezionali, in un’ ora che va dalle 17:30 alle 18:00.  Generalmente consiste in un Gin Tonic o in un Planteur (Rum Punch). In rari casi di carenza di materia prima, si finisce su di un bianco ghiacciato. Della preparazione se ne occupa Adriano, chi meglio di lui? Il tutto naturalmente accompagnato da due scodelle di noccioline, mandorle tostate, anacardi, pistacchi, bagiggi indiani, patatine fritte, etc. E’ un momento importante quello dell’aperitivo serale, in cui tutti ci sentiamo stanchi e rilassati e più disponibili a parlare, a fare il resoconto della giornata o del particolare periodo di navigazione ed  a proporre e concordare il programma per la giornata successiva.

Ed e proprio dopo l’aperitivo di ieri sera, verso le 19:00, che abbiamo salpato l’ancora ed abbiamo lasciato, a malincuore, le Isole Vanuatu ed abbiamo fatto rotta sulle Isole Santa Cruz, le isole più meridionali delle Salomon.

Isole Salomon! Non so perche ma questo nome mi suscita un po’ di emozione e di inquietudine. Con le isole Salomon finisce certamente quel paradiso di pace e tranquillità che abbiamo trovato da Panama a Vanuatu. In vari portolani e testi sacri di navigatori oceanici si comincia a leggere che a partire da ora bisogna stare un po’ in campana, bisogna evitare di ancorare in baie deserte ed appartate, trattare con la gente con cortesia e fermezza, non dare troppa confidenza e soprattutto stare attenti a non lasciare roba in coperta alla merce di che se ne vuole appropriare. Si è sentito parlare di qualche caso di pirateria e di furti, fortunatamente in isole che non ricadono sul nostro tragitto.

Ed invece la nostra prima esperienza è stata completamente diversa!

Siamo approdati questa mattina presto nell’Isola di Vanikolo, ed abbiamo gettato l’ancora davanti al villagetto di Peou. Siamo venuti qui su indicazione di un dentista francese che abbiamo incontrato la settimana scorsa che ci ha raccontato che sul reef davanti a Peou è affondata nel lontano 1769 la nave del famoso esploratore francese Laperouse (veramente non abbiamo ancora capito se Laperouse era il nome dell’esploratore francese o il nome della nave affondata, appena avremo un contato wi-fi lo verificheremo),  “rivale” del più famoso Cook, e che lui ha partecipato alla campagna di rilevamento e recupero di reperti storici.

Pochi minuti dopo aver spento il motore siamo stati “abbordati” da una canoa con tre persone il cui capo, Daniel, in un ottimo inglese ci ha dato i benvenuti nel suo villaggio, ci ha portato in omaggio un casco di banane, delle melanzane e dei limoni e si è offerto di assisterci per visitare il villaggio e, eventualmente, immergerci sul relitto di Laperouse!

E inutile che vi dica che dopo mezz’ora eravamo già a quaranta metri di profondità alle prese con una difficile identificazione di un qualsiasi indizio che lasciasse presumere che in quel posto oltre 200 anni fa era colata a picco una nave costruita per la maggior parte in legno. In effetti l’unica cosa che siamo riusciti a vedere è stata l’ancora ed alcuni blocchi di ferro, probabilmente le zavorre di sentina. Comunque l’emozione è stata forte.

Nel pomeriggio abbiamo visitato il carinissimo villaggio di Peou dove abbiamo barattato tre t-shirt per 4 enormi granchi delle mangrovie ed il resto della serata l’abbiamo passato a spolpare e divorare questa vera prelibatezza.

 

Enrico sull'ancora del relitto Laperouse
 
Adriano, Enrico, Daniel ed i suoi figli intorno al monumento commemorativo della campagna di recupero
 
Adriano ed uno dei quattro granchi delle mangrovie barattati con t-shirts
 
SY MALAIKA5