10:10:93 S   126:21:96 E

Altra giornatina pesantuccia, oggi. Solita cappa, caldo ed umido, assenza di vento, si procede a motore. Solo stamattina verso le 8:00 si è alzato un refolo di SE, sui 10 nodi di reale, abbiamo messo subito a riva il Gennaker e spento il motore. Una meraviglia, riuscivamo a fare 5/6 nodi ed eravamo quindi felici e contenti. E’ durato un ora, poi il vento è sceso di nuovo sotto i 7 nodi, abbiamo quindi ammainato tutto e rimesso il Volvo a manetta. Ne avremo ancora per stanotte e tutto domani.

Ieri però siamo passati sopra un banco, una secca sui 20 metri. Senza esitazioni abbiamo buttato giù l’ancora, calzato le bombole e ci siamo immersi. Un vero paradiso. In quel posto lì, proprio lì dove ci siamo immersi noi, non si è certamente mai immerso nessuno. Branchi di carangidi e dentici ci facevano il carosello attorno, cernie di tutte le dimensioni ed i colori, tanti bei coralli colorati, ed acqua limpidissima. Abbiamo visto anche due squaletti, un bel serpente di mare ed una tartaruga. E’ servita anche a rinfrescarci le cervella, anche se l’acqua era sui 29 °, anche sul fondo.

Ma ieri purtroppo si è anche consumata una delle nostre solite mini tragedie, una insolita rottura. No, non il generatore, neanche il dissalatore o l’alternatore, ma un guasto molto, molto più grave , SI E’ ROTTA LA MACCHINA PER FARE IL PANEEEE! Avevo per l’appunto caricato farina, lievito ed ingredienti vari ed acceso la macchina quando, con un rumore sinistro, si è bruscamente fermata. L’abbiamo smontata d’urgenza ed abbiamo trovato il guasto: rotta la cinghia. Di cui naturalmente non avevamo il ricambio. Dopo un primo momento di disperazione e sconforto la nostra usuale capacità di arrangiarci con poco ha avuto la meglio. Abbiamo preso una cinghia del Volvo, l’abbiamo tagliata a misura e giuntata con una incollaggio in bi-componente che manco la fabbrica avrebbe mai potuto fare. Rimontato il tutto, ricaricata farina ed ingredienti vari e dopo 75 minuti il pane caldo era in tavola. Ma chi ci ammazza?