Il dugongo di Lamen Bay
16:35:79 S 168:09:82 E L’isola di Epi, una
cinquantina di miglia a Nord di Port Vila è famosa per i suoi dugonghi e noi
naturalmente ci siamo andati. Più precisamente abbiamo dato ancora nella bella
Lamen Bay, ieri sera verso le 17. In rada c’erano altre 4 barche ma il mare era
uno specchio ed il silenzio totale, rotto solo dalle risa dei bambini che
giocavano sulla lunga spiaggia di sabbia nera ed dal canto di qualche
gallo. Il dugongo è una grosso
mammifero marino, della famiglia dei sirenidi, che si nutre di alghe ed è per
questo anche chiamato sea caw (vacca marina). E’ lungo un paio di metri e può
pesare anche due quintali. Ha una testa tozza che termina con una bocca larga
con due enormi labbroni, ed una coda come quella delle balene (in questo si
distingue dal lamantino, animale molto simile al dugongo che vive nelle paludi
della Florida, che ha invece una coda a ventaglio con bordo rotondeggiante) E’
un animale molto tranquillo, timido e socievole ma purtroppo in via di
estinzione. Poter vedere e nuotare con un dugongo è al giorno d’oggi una cosa
molto rara. Stamattina ci siamo
alzati molto presto e ci siamo messi subito in osservazione. Il mare per fortuna
era ancora calmissimo, come uno specchio e l’acqua abbastanza limpida. Dopo
pochi minuti abbiamo avvistato il dugongo (anzi, la dugonga). Era affiorata ad
un centinaio di metri dal Malaika per prendere aria. Generalmente il dugongo
pascola sul fondo, raspando con la grande bocca le praterie di alghe, venendo in
superficie ogni 10/15 minuti a respirare. Ci siamo quindi vestiti
di muta, pinne e maschera e macchia fotografica in mano abbiamo atteso il
successivo affioramento. Puntuale dopo una decina di minuti la nostra amica è
riemersa e noi ci siamo subito tuffati al suo inseguimento. Niente, delusi dopo
un’oretta di ricerche siamo tornati a bordo. Cominciavamo a disperare
quando sentiamo un soffio: ad una cinquantina di metri da noi era riaffiorata
l’amica dugonga. Subito tutti in acqua e questa volta abbiamo stabilito il
contatto. Era lì, tranquilla, che brucava sul fondo, a non più di tre metri di
profondità. Siamo stati con lei una ventina di minuti, fatte foto e filmini. Poi
Enrico l’ha accarezzata e lei, non gradendo la mano rude ed odorosa di cipree di
Enrico, ci ha fatto spallucce e se ne è andata. Sono rimaste in zona due o tre
tartarughe a rifinire il banchetto. Siamo tornati a bordo felici e soddisfatti. Missione Dugongo compiuta. Ora siamo in navigazione per Malekula.
SY MALAIKA5
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