Arabian Sea 6
Una domanda che forse qualcuno di voi si è posta: ma cosa si prova a navigare in barca a vela nel Mar d'Arabia, uno dei mari più pericoli al mondo perche infestati di pirati? Una strizza pazzesca, amici miei! Per prima cosa, quando ci siamo messi in contatto con le
organizzazioni internazionali preposte a stabilire e mantenere la sicurezza
della navigazione in questa importante via di comunicazione marittima, cosa
ancora purtroppo non riuscita, ci è stato inviato una aggiornamento della
situazione ed una lista degli incidenti verificatisi negli ultimi 5 giorni, di
cui riporto uno stralcio: INCIDENTS E noi
siamo partiti da Aligamu il girono 26 MAR. Abbiamo quindi riportato sul
cartografico la posizione degli incidenti, identificandoli con una simbolo
formato da un teschio e due tibie incrociare. Il nostro schermo si e quindi
riempito di teschi e tibie, tra cui abbiamo tracciato la nostra rotta. Ogni
tanto ci viene inviato un aggiornamento, ed aumentano i
teschi. Durante la navigazione diurna, in questo mare piatto e senza vento,
non si vede nessuno. E’ una cosa impressionante ed inquietante. Siamo sempre con
il binocolo in mano per cercare di vedere qualche cargo o di scorgere con dovuto
anticipo l’arrivo dei veloci skiff dei pirati. Per non essere individuati
abbiamo spento l’AIS ed usiamo il
VHF solo in ascolto. Solo un paio di volte abbiamo incrociato delle navi
mercantili che si dirigevano verso Sud. Uno di questi, un enorme portacontainer
della Mearks, ci ha chiamato sul
VHF e ci ha chiesto cosa cavolo ci facevamo li, con una barca a vela senza
vento, fermi in mezzo ad uno dei mari più pericolosi del mondo. Ci hanno poi
chiesto se avevamo bisogno di assistenza ed alla nostra risposta negativa ci
hanno salutato ed hanno proseguito. Ma è di notte che le cose peggiorano e la strizza aumenta. Navighiamo
al buio, senza luci di via e, come dicevo, senza AIS. Il rischio di andare a
sbattere contro qualche petroliera o peschereccio è alto. Di conseguenza
dobbiamo stare sempre all’erta ed osservare l’orizzonte con il binocolo di
continuo. In questi giorni c’è luna piena ma mentre da una parte va bene perche
ci illumina il mare intorno a noi, dall’altra va male perche ci rende visibili
da abbastanza lontano e ci rende difficoltoso individuare le luci di navigazione
o di posizione delle altre navi, pescherecci o barche da trasporto (i pirati non
le tengono accese!).Ma la cosa più allucinante è che con il calare della notte
l’etere si accende di nuova vita ad al VHF arrivano voci, musiche, suoni e
rumori di tutti i tipi. Gente che parla in lingue strane. Quando capiamo che
parlano in Giapponese siamo sollevati: “sono pescherecci giapponesi in cerca di
tonni”. A volte riconosciamo una cadenza indiana o filippina. O russa. Spesso ci
sono due omosessuali che sul canale 16 si scambiano effusioni e sconcezze
assurde. Ce n’è uno che per tutta la notte recita: “Filippinoooo Monkeyyyyyy, do you want to
suck my bananaaaaa”, E’ tutto OK, no problem. Ma quando ci sembra di sentire
un dialetto africano, somalo nella fattispecie, ci si gela il sangue nelle vene.
Poi cerchiamo di guardare con il binocolo intorno a noi per vedere da dove
vengono le voci, ma non vediamo nulla. Navigano tutti a luci spente e senza AIS,
come noi! Poi arriva l’alba e con essa un altro giorno, identico a quello
precedente. SY Malaika5
Blog: http://blog.mailasail.com/malaika5 |