Arabian Sea 6

Malaika5
Paolo Liberati
Thu 1 Apr 2010 08:15

Una domanda che forse qualcuno di voi si è posta: ma cosa si prova a navigare in barca a vela nel Mar d'Arabia, uno dei mari più pericoli al mondo perche infestati di pirati? Una strizza pazzesca, amici miei!

Per prima cosa, quando ci siamo messi in contatto con le organizzazioni internazionali preposte a stabilire e mantenere la sicurezza della navigazione in questa importante via di comunicazione marittima, cosa ancora purtroppo non riuscita, ci è stato inviato una aggiornamento della situazione ed una lista degli incidenti verificatisi negli ultimi 5 giorni, di cui riporto uno stralcio:

INCIDENTS
(1)  There has been a number of incidents this week, please see below for details
(2)  06 vessels currently remain in captivity
(3)  08 merchant vessels were briefed by UKMTO

REPORTED INCIDENTS OF PIRACY
i. - 20 MAR M/V ???? was attacked in position 11° 10’ N 062° 22’ E where Shots were fired and RPG was fired
vessel managed to evade capture. 
ii. - 21 MAR Two French Fishing vessels were attacked in position 09° 54’ S 042° 38’ E  both vessels managed
to evade capture
iii.- 22 MAR M/V ???? was attacked in position 14° 56’ N 055° 01’ E skiffs attacked vessel shots fired and the
vessel evaded capture 
iv. - 23 MAR  M/V  ????? was attacked in position 14° 56’ N  055° 01’ E. Capture evaded.
v. - 23 MAR  M/V FRIGIA pirated in position 11° 41’ N  066° 05’ E.
vi. - 23 MAR  Dhow HUD HUD pirated in position 06° 43’ S  44° 22’ E
vii. - 23 MAR  M/V TALCA pirated in position 17° 27’ N  56° 42’ E
viii. - 23 MAR  M/V AL MAZAAN attacked in position 03° 48’ N  048° 08’ E
ix.-   
25 MAR  M/V ????? attacked in Position 03° 49’ S 046°10’ E shots fired ship evaded capture

E noi siamo partiti da Aligamu il girono 26 MAR. Abbiamo quindi riportato sul cartografico la posizione degli incidenti, identificandoli con una simbolo formato da un teschio e due tibie incrociare. Il nostro schermo si e quindi riempito di teschi e tibie, tra cui abbiamo tracciato la nostra rotta. Ogni tanto ci viene inviato un aggiornamento, ed aumentano i teschi.

Durante la navigazione diurna, in questo mare piatto e senza vento, non si vede nessuno. E’ una cosa impressionante ed inquietante. Siamo sempre con il binocolo in mano per cercare di vedere qualche cargo o di scorgere con dovuto anticipo l’arrivo dei veloci skiff dei pirati. Per non essere individuati abbiamo spento l’AIS ed usiamo  il VHF solo in ascolto. Solo un paio di volte abbiamo incrociato delle navi mercantili che si dirigevano verso Sud. Uno di questi, un enorme portacontainer della Mearks,  ci ha chiamato sul VHF e ci ha chiesto cosa cavolo ci facevamo li, con una barca a vela senza vento, fermi in mezzo ad uno dei mari più pericolosi del mondo. Ci hanno poi chiesto se avevamo bisogno di assistenza ed alla nostra risposta negativa ci hanno salutato ed hanno proseguito.

Ma è di notte che le cose peggiorano e la strizza aumenta. Navighiamo al buio, senza luci di via e, come dicevo, senza AIS. Il rischio di andare a sbattere contro qualche petroliera o peschereccio è alto. Di conseguenza dobbiamo stare sempre all’erta ed osservare l’orizzonte con il binocolo di continuo. In questi giorni c’è luna piena ma mentre da una parte va bene perche ci illumina il mare intorno a noi, dall’altra va male perche ci rende visibili da abbastanza lontano e ci rende difficoltoso individuare le luci di navigazione o di posizione delle altre navi, pescherecci o barche da trasporto (i pirati non le tengono accese!).Ma la cosa più allucinante è che con il calare della notte l’etere si accende di nuova vita ad al VHF arrivano voci, musiche, suoni e rumori di tutti i tipi. Gente che parla in lingue strane. Quando capiamo che parlano in Giapponese siamo sollevati: “sono pescherecci giapponesi in cerca di tonni”. A volte riconosciamo una cadenza indiana o filippina. O russa. Spesso ci sono due omosessuali che sul canale 16 si scambiano effusioni e sconcezze assurde. Ce n’è uno che per tutta la notte recita: “Filippinoooo Monkeyyyyyy, do you want to suck my bananaaaaa”, E’ tutto OK, no problem. Ma quando ci sembra di sentire un dialetto africano, somalo nella fattispecie, ci si gela il sangue nelle vene. Poi cerchiamo di guardare con il binocolo intorno a noi per vedere da dove vengono le voci, ma non vediamo nulla. Navigano tutti a luci spente e senza AIS, come noi!

Poi arriva l’alba e con essa un altro giorno, identico a quello precedente.