Moorea

Malaika5
Paolo Liberati
Sun 31 May 2009 05:36

17:30:12 S  149:49:21 W

Sarà che abbiamo lasciato le Tuamotu di mala voglia, sarà che per spezzare un po’ la navigazione abbiamo voluto vistare l’ultimissima isola delle Tuamotu, Makatea, ma vi assicuro che questa navigazione da Tikeahu a Moorea è stata veramente massacrante.

Bolina stretta con vento da 20 a 25 nodi e mare formato. In effetti non ci aspettavamo un vento con un angolo cosi stretto e anche per pigrizia, non abbiamo armato lo Jankee e quindi abbiamo navigato per due giorni con il genoa parzialmente rollato e quindi grasso e sformato. Circa 200 miglia di botte e spruzzi.

Il bello è che avevamo deciso di passare da Makatea perché, a vederla dalle carte, sembrava un’isola un po’ diversa dalle altre e quindi con buona possibilità di fare qualche bella immersione e una “ravanata” di cipree fuori dal solito.  Ci siamo arrivati verso le 5 del pomeriggio e ci siamo messi subito alla ricerca di un luogo dove calare l’ancora per passare la notte. Abbiamo trovato invece una situazione incredibile: l’isola innanzitutto non appartiene a nessuna delle tre tipologie della genesi darwiniana, sembra un po’ Lampedusa un po’ Pantelleria, un tavolato alto circa 200 metri con falesie a picco sul mare. Il problema è che sotto le falesie il mare prosegue a picco per migliaia di metri!

Non siamo riusciti a trovare un maledetto posto dove calare l’ancora e passare la notte. A cinquanta metri dai frangenti il fondale era già di oltre 200 metri. Ci siamo messi quindi alla cappa con l’intenzione di tirare un po il fiato, cenare e poi ripartire alla volta di Moorea.

Mentre eravamo li ciondolanti alla cappa, sottovento alle alte falesie, sentiamo un forte sibilo, guardiamo in quella direzione e cosa vediamo?… una balena! Siamo rimasti li una mezz’ora, con una balena che ci girava intorno!

Dopo aver cenato siamo ripartiti alla volta di Tetiaroa, l’isola privata e molto esclusiva, una volta di Marlon Brando, che cade proprio sulla rotta per Moorea.

Siamo arrivati a Tetiaroa alle 7:30 del mattino e … altra delusione, anche qui la parte ridossata sottovento non ci ha concesso un ancoraggio. Barriere corallina e subito dopo, fondo a picco! Sembra quasi una maledizione.

Colazione e poi via, di nuovo nella buriana verso Moorea dove siamo giunti, finalmente, verso mezzogiorno, stanchi e piuttosto provati.

Una snorkelata senza storia in una passe sul lato nord e poi ancoraggio nella mitica Baia di Cook. La Baia di Cook è per tutti noi tre il posto più bello ed affascinante che abbiamo visto da quando siamo partiti, forse paragonabile, non come caratteristica o morfologia, ma come storia e fascino, alla baia di Mahon, nelle Baleari. E’ difficile descriverla, spero che qualche foto vi possa far immaginare di cosa stiamo parlando.

Domani salperemo alla volta di Papeete dove contiamo di trovare un po’ di assistenza per mettere a posto il povero Malaika.

 

Le falesie di Makatea dove non siamo riusciti a trovare un ancoraggio
A cena con una balena
 
L'isola di Marlon Brando, altro ancoraggio impossibile
 
SY MALAIKA5