Mar di Java - 27/1/2010
Ieri
verso mezzogiorno abbiamo finalmente mollato gli ormeggi ed abbiamo ripreso il
mare. Sul
molo c’erano diverse persone con cui abbiamo stretto amicizia durane questo
periodo di sosta. C’era Made, il nostro simpatico ed affidabile autista
(macchina con full insurance e kilometraggio illimitato ed autista per 9 ore al
giorno: 30 USD) , l’altro Made, l’Harbour Master del Bali Marina, Ikson il boat
boy che si è preso cura di Malaika durante la nostra assenza, pulendola e
lucidandola e facendocela trovare bella come nuova (il tutto per 15 USD al
giorno), la segretaria del Marina, che non mi ricordo come si chiama ma che mi
ha sbagliato i conti quattro volte, i camerieri del Bar, insomma una piccola
folla: la partenza di Malaika per il lungo viaggio di rientro in Mediterraneo è
stato un evento importante! Nei
giorni che hanno preceduto la partenza abbiamo molto discusso tra noi e con
alcuni velisti locali sulla rotta da fare. In questo periodo questa zona
dell’Oceano Indiano è soggetta infatti a condizioni meteorologiche molto
particolari ed una scelta sbagliata può costare cara.. La
fascia di convergenza intertropicale o ICTZ (i famigerati doldrums) nei mesi di
Gennaio, Febbraio e Marzo di dilata parecchio e scende ben a Sud dell’Equatore.
All’altezza di Bali è larga 4-500 miglia e copre tutto il Mar di Java sino quasi a
Singapore. A sud della ICTZ i venti provengono da Sud Ovest, creano un forte
moto ondoso e sono carichi di umidità che, in vicinanza delle isole e terre
emerse, si trasforma in violenti acquazzoni e colpi di vento (vi ricordate gli
squalls della nostra attraversata Atlantica? più o meno così). Questi venti sono
generalmente definiti Monsoni di SW. Nella
zona di mare occupata dalla ICTZ i venti sono leggeri, molto variabili in
direzione ed intensità, e frequenti sono i temporali ed i piovaschi, anche di
notevole intensità. A
nord della ICTZ la situazione è molto più tranquilla e definita, i venti
provengono da Nord Est, di direzione ed intensità più costante, il clima è
secco. Sono generalmente definiti Monsoni di NE. Quando
parlo di Monsoni uso il termine “generalmente” perché a riguardo dei Monsoni
dell’Oceano Indiano ho letto tante storie e tante teorie e tutte dicono cose
esattamente opposte alle altre. Prima
di arrivare a Bali avevamo fatto un programma di perseguire il nostro viaggio
tenendo una rotta molto a Sud, passare da Cocos Keeeling (uno splendido
arcipelago di isole coralline quasi totalmente disabitate), Chagos (idem come
sopra) e raggiungere le Maldive da Sud. Con le condizioni meteo che vi ho
descritto questa rotta è praticamente impossibile, il vento sarebbe generalmente
contrario, almeno per le prime 5-600 miglia, ed il moto ondoso molto
fastidioso. Una
rotta alternativa sarebbe stata quella di costeggiare l’Isola di Java dal lato
Nord, ridossati dai venti di SW, passare attraverso lo Stretto di Sonda, là dove
un tempo c’era il Vulcano di Krakatoa (letteralmente esploso e scomparso dalla
faccia della terra nel Agosto del 1883, se ben ricordo), quindi risalire la
costa meridionale di Sumatra sino a Banda Aceh, un po’ coperti dalla catena di
isole ed isolette che sorgono a qualche decina di miglia dalla costa, per poi
spiccare il volo per Galle in Sri Lanka. Ma anche questa opzione presentava
qualche difficoltà, la navigazione nello Stretto di Sonda con mare formato da SW
è pericolosa, le isole a sud di Sumatra non costituiscono un ridosso
sufficiente. Non
ci è rimasta che la terza ed ultima opzione, la rotta per Nord che passa per
Singapore, lo Stretto di Malacca (famigerato per i suoi Pirati), la costa
occidentale della Malaysia, sino all’isola di Langawi, da cui poi piegare per
Ovest per raggiungere Galle in Sri Lanka. Vuole dire attraversare tutta la
fascia dei doldrums, tra piovaschi e salti di vento, ma ben protetti dal moto
ondoso. Una volta passati i doldrums la navigazione dovrebbe essere più comoda e
prevedibile. E
cosi stiamo facendo. Lasciata la Marina di Bali, dopo un’ora di navigazione a
motore siamo entrati in un bel temporalone che ci ha seguito per oltre due ore,
acqua a catinelle, visibilità zero. Un bel inizio. Passato il temporale, quel
poco vento che si era portato dietro è venuto meno e cosi abbiamo dovuto dare
motore. Tutto il pomeriggio, la notte e buona parte della mattinata di oggi,
sotto un altro temporale. Poi
è salito un bel venticello sui14-15 nodi, magnifico per noi ma purtroppo
proveniente da NW, più o meno da Singapore (sic!), che ci ha impegnato un una
stretta bolina e diversi bordi. Oltre a ciò abbiamo una corrente di 2 nodi al
traverso per cui la nostra COG (Course Over Ground) è deviata di oltre 20 gradi
rispetto alla prua bussola, peggiorando ulteriormente la VMG (Velocity Made
Good). Sto
perdendomi in dettagli un po’ troppo tecnici ed astrusi! Qualcuno ci ha capito
qualcosa? Io no! Va bene, mi fermo qui, alla
prossima! Arriva il temporale
Un saluto da un collega
Tramonto sulla costa settentrionale di
Bali
SY MALAIKA5
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