Tahuata
Malaika5
Paolo Liberati
Sat 2 May 2009 07:23
9:57:96 S 139:07:21 W
Oggi ci siamo presi
un bello spago! Si, avete capito
bene, una strizza pazzesca.
Tutto è iniziato
stamattina, 1° Maggio, festa di noi lavoratori, quando, come vi abbiamo già
raccontato, abbiamo salpato l’ancora dal nostro rifugio antiatomico ed abbiamo
fatto rotta verso l’isola di Tahuata.
Verso le 13 abbiamo
dato ancora in una baia esposta a sud-est, poco protetta dal moto ondoso, ma
abbastanza adeguata per farci il nostro spaghetto di
mezzogiorno.
Mangiato e
riassettato la cucina ci siamo mossi di nuovo per cercare un ancoraggio più
tranquillo dove passare la notte. Girata la punta di sud-ovest siamo entrati in
ridosso di vento e quindi il mare si è un po’ calmato. Abbiamo proseguito
un’altra mezzoretta sino a raggiungere la baia di Hapatoni dove abbiamo dato
ancora su di un fondale di 10 metri, ben protetti sia dal vento che dalla
risacca, a circa 500 metri da un minuscolo e graziosissimo villaggetto di
pescatori locali.
Dopo pochi minuti
eravamo già tutti in acqua con maschera e pinne, per farci la nostra snorchelata
quotidiana, tanto più che oggi era la nostra festa!
Alle cinque in punto,
mentre Adriano era già risalito in barca ed io ci stavo arrivando, parte una
potentissima e lugubre sirena d’allarme. Avete presente le sirene degli allarmi
contro i bombardamenti che abbiamo sentito nei film di guerra (o forse qualcuno
di voi li ha veramente sentiti dal vivo)? Bene, esattamente così, fortissima,
rimbombante in tutta la baia e continua, per 5, 10, 15 minuti, senza mai
fermarsi.
Ci siamo guardati
negli occhi e all’unisono abbiamo esclamato: TSUNAMI????
Non sapevamo che
fare, guardando con il cannocchiale verso il villaggetto da cui proveniva
l’allarme non si riusciva a vedere nulla, ne tantomeno a capire cosa stava
succedendo.
Di corsa abbiamo
messo in acqua il dinghi ed Adriano ed io siamo corsi verso il villaggio, a
tutta manetta.
Quando siamo
sbarcati, piuttosto trafelati e con il terrore stampato in faccia, abbiamo
incontrato un gruppetto di ragazzi marchesani che tranquilli, al suono della
sirena, stavano chiacchierando e ridendo.
Abbiamo chiesto
ragione dell’allarme. Ci hanno spiegato innocentemente che si, in effetti quello
è un allarme per lo Tsunami, comandato in automatico da un centro di Tahiti, ma
purtroppo e già un mese che non funziona e ogni tanto parte e nessuno sa come
arrestarlo.
Ci siamo guardati
negli occhi, i lineamenti tesi si sono distesi e siamo scoppiati a
ridere.
Falso allarme! Ma che
strizza, amici.
.
SY
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