Sabang

Malaika5
Paolo Liberati
Fri 19 Feb 2010 05:21

05:53:06 N   095:19:20 E

La provincia più settentrionale dell’Indonesia, nell’Isola di Sumatra, si chiama Aceh. Solo a citarlo, questo nome evoca, insieme a quello di Timor Est, teatri di scontri sanguinosi, guerre civili e massacri. In effetti la regione di Aceh è stata da sempre martoriata dalla guerra civile e da violenze inaudite perpetrate sia del governo centrale di Jakarta che dai vari movimenti secessionisti locali. La provincia di Aceh è una delle più ricche dell’Indonesia, con importanti giacimenti di petrolio, oro ed altri minerali preziosi ed una popolazione quasi totalmente musulmana e quindi le popolazioni locali hanno combattuto tenacemente per mantenere uno status di indipendenza se non politica almeno fiscale e religiosa.

Gli scontri e le sanguinose guerre intestine hanno paradossalmente avuto termine con lo Tsunami del 25 Dicembre 2004 che ha colpito con violenza inaudita il capoluogo Banda Aceh, le sue isole e le coste. Si stima che nella sola Banda Aceh siano morte o scomparse più di 60,000 persone. Il governo centrale di Sumatra, pressato anche dalle organizzazioni umanitarie che chiedevano l’accesso alla zona, ha dovuto suo malgrado cedere alle richieste dei partiti indipendentisti dell’’Aceh ed ha fatto alcune importanti concessioni, che hanno di fatto posto fine alle ostilità. I’11 Luglio 2006 il Governo Centrale ha ratificato approvato una Legge Speciale che consente la partecipazione alle elezioni politiche a tutti i partiti politici dell’Aceh, di adottare la Sharia (Legge Coranica) e di trattenere localmente il 70% degli introiti derivanti delle estrazioni minerarie.

La nostra rotta da Langkawi a Galle, in Srilanka, prevedeva i passaggio rasente all’Isola di Palau Weh ma, essendo a conoscenza del passato non proprio tranquillo della zona, non pensavamo di farci scalo, se non per un rapido e fugace bagnetto.

Ed invece “il diavolo ci ha messo la coda” e, in mancanza di vento, abbiamo dovuto usare il motore per ben 32 ore, consumando parte delle nostre scorte di gasolio. Dato che la tratta sino a Srilanka e ancora tanto lunga e su questo Monsone di NE non ci sui può fare affidamento, abbiamo pensato opportuno fermarci a Sebang, il centro commerciale principale dell’Isola, per fare gasolio.

Grave errore!  Appena messo piede a terra siamo stati subito contattati con due rappresentati della locale Capitaneria di Porto che ci hanno invitato gentilmente, ma fermamente!, a spostare la barca in un ancoraggio da loro indicato ed a recarci presso il loro Ufficio, con tutte le carte. Naturalmente non prevedendo di fermarci di nuovo in Indonesia non avevamo il visto ne avevamo fatto la Clearance in uscita da Langkawi con Sebang come Next Port of Call. Non voglio tediarvi con una descrizione meticolosa dei casini in cui ci siamo trovati ma alla fine, con tanta gentilezza, tanti sorrisi, tanti “sorry” e commenti sulla Nazionale Italiana di Calcio, sulla Juventus e su Del Piero, e qualche lauta mancia, siamo riusciti ad ottenere un Visto per Entrata di Emergenza, della durata di poche ore, a comprare il gasolio dal,'Assistant Arbour Master, pagandolo il doppio del prezzo di mercato, e ad avere una Clearance in uscita per Galle.

Alle 14:00 ce ne siamo ripartiti, felici dello scampato pericolo: l’alternativa, che ci era stata in un primo momento proposta, era di lasciare la barca all’ancora a Sebang, andare a Banda Aceh in motobarca, da li prendere un aereo per Jakarta, farsi rilasciare una autorizzazione a visitare la Provincia di Aceh per motivi di emergenza (sic!) e poi tornare per sistemare le cose. Avrebbe voluto dire una decina di giorni, almeno.

 

I "nostri" felici per lo scampato pericolo e per i bermuda nuovi comprati a Langkawi alla modica cifra di 3,5 Euro l'uno
 
La "ridente" cittadina di Sabang
 
 
SY MALAIKA5
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