TONGA Ha'apai group
20:16.58S 174:48.30W Alle 22.00 di giovedi 7 agosto lasciamo l’ancoraggio di Port Maurelle - 5 miglia da Neiafu - dove ci siamo fermati alcune ore per evitare che la dogana ci facesse pagare un’extra tassa (after-hours fee) solo perche’ lasciavamo Neiafu dopo le 16! Dobbiamo percorrere solo 75 miglia e non vogliamo certo arrivare di notte, quindi un ancoraggio “clandestino” dietro l’angolo, appena fuori la baia di Neiafu, ci permette di salvare capra e cavoli, cenare e partire con calma all’ora giusta. La luna ci illumina il percorso per uscire dal gruppo delle isole Vava’u e nonostante il cielo coperto il passaggio risulta facile. Appena fuori dalla copertura del reef troviamo mare con onda di 2-3 metri e vento sui 22-25 nodi, di bolina stretta, che ci rendono la vita dura fino alle Ha’apai. Solo quando la barriera delle prime isole del gruppo ci offre nuovamente copertura a SE la navigazione torna ad essere piacevole. Come se non bastasse, siamo scaduti 15 miglia sottovento: per recuperarle impieghiamo cinque ore e filiamo 25 miglia in piu’ rispetto alla rotta tracciata. Alle 13.15 dell’8 agosto gettiamo l’ancora circa 400 metri a NNW del porto di Pangai, su un fondale di sabbia di 5-6 metri (19°47.956’S 174°21.306’W). Il “porto” di Pangai e’ riparato da due rudimentali frangiflutti di terrapieno, sostenuti da grosse e arrugginite doghe in lamiera; l’ingresso e’ segnalato di notte da due luci rosso/verde; sulla sinistra entrando ci sono il molo del traghetto ed un pontile di servizio, che non e’ adatto al diporto, a causa dell’escursione di marea fino a 1,5 metri; e’ possibile invece (per massimo 2-3 barche) ancorare nella parte sud del porto, assicurandosi con una cima a terra. Nonostante la stanchezza scendiamo a terra per le pratiche doganali: rimaniamo davvero colpiti dallo stato di abbandono intorno al porto (l’isola e’ stata recentemente devastata da uno tsunami). Non e’ certo un invito a fermarsi: presentiamo ad un fatiscente ufficio doganale il permesso di ingresso, facendoci immediatamente rilasciare quello di uscita. Prima di partire, il mattino seguente, facciamo un giro al mercato della frutta vicino al porto e al forno per il pane (circa 2 km in direzione sud), diamo un’occhiata ad alcuni negozi di cinesi che vendono un po’ di tutto e con questo, credo, abbiamo visto tutte le attivita’ commerciali del villaggio! Sotto un cielo coperto ci spostiamo 5 miglia a sud, nell’adiacente isola Ouleva: ancoraggio molto bello su 7 metri di fondale sabbioso, con pochi coralli, ben riparato dai venti di SE che continuano a soffiare sui 20 nodi (19°57.836’S 174°29.625’W). L’acqua e’ fredda ma riusciamo ugualmente a fare un rapido bagno, il posto meriterebbe una sosta prolungata anche per i fondali di corallo in prossimita’ della costa, a terra c’e’ un resort aperto ma … deserto. Procediamo a tappe forzate: in pochi giorni dobbiamo raggiungere Tongatapu, dove Gianni e Tiziana prenderanno l’aereo per rientrare in Italia. Cosi’ domenica 10 agosto altro spostamento di 12 miglia alle Haapai meridionali, in un’isola dal nome impronunciabile, Uonukuhahafo, ma con un ancoraggio da favola, una striscia di sabbia tra 2 motu, fondale di sabbia 5-6 metri (19°57.836’S 174°29.625’W). Unica, ma GROSSA nota dolente, il tempo: cielo plumbeo, pioggia e vento ci tengono serrati in barca. Lunedi 11 agosto altre 32 miglia per raggiungere Noumeka, ultimo grappolo delle Ha’apai meridionali: il vento al lasco, al riparo della barriera corallina, ci consente una bella veleggiata in mezzo a isolotti e scogli, ma con passaggi larghi e ben visibili, nonostante il cielo coperto. Alle 12.15 ancoriamo a nord di Nomuka Iki, in corrispondenza di un relitto sulla spiaggia, su un fondale di sabbia e coralli bassi di 9-10 mt., anche questo ancoraggio sarebbe bellissimo … se solo ci fosse un po’ di sole. Invece il cielo e’ nero e fa freddo; dov’e’ finito il sole della Polinesia? Senza poter troppo indugiare in lamenti, la nostra corsa verso Ovest continua e alle 4.00 del mattino del 12 agosto riprendiamo il mare per le ultime 60 miglia che ci separano da Tongatapu, ultima tappa di questo sfortunato (metereoligicamente parlando) passaggio alle Tonga. Alessandro Di bolina verso Ha’apai La spiaggia di Ouleva Ancoraggio a Uonukuhahafo Il faro di Noumeka
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