Verso Cartagena 2

Refola
Alessandro Nodari
Fri 8 Feb 2013 13:30
12:22.78N 71:45.79W
Martedì 5 febbraio, alle 14.50, partiamo da Curacao con destinazione Monjer Sur a 122 M; poiché la rotta diretta passerebbe molto vicino all'estremità ovest della costa venezuelana, al fine di evitare brutte sorprese, facciamo rotta prima su Aruba e successivamente su Monjer.
Inizialmente avevamo pensato di spezzare in 2 questa tappa: primo tratto fino ad Aruba 70 M, poi Monjer 52; abbiamo poi scartato quest'ipotesi perché, anche partendo presto, saremmo arrivati ad Aruba poco prima del tramonto, dovendo anche cercare un punto di ancoraggio non ben identificato.
Il vento si stabilizza subito sui 15 kn da E-ESE, issiamo il balooner e procediamo con una buona velocità; verso mezzanotte costeggiamo il lato SW di Aruba: tutta l'area, avendo fondali sui 40-50 mt, è disseminata di navi petroliere all'ancora fino a 10 M dalla costa. La gimcana tra le navi non e' agevole a vela, e cosi' diamo motore aggirando a sud il folto gruppo di navi. Da ridere (si fa per dire) il momento in cui passando vicino ad una nave con luci di fonda e ponte illuminato, scopriamo che in realta' non era ancorata ma in lento movimento!!! Un'altra più lontana si spostava a marcia indietro, sempre con le luci di fonda e ponte illuminato. Meglio aver aggirato tutta l'area.
Alle 10.30 entriamo nella baia di Monjer Sur ed ormeggiamo al molo in cemento per le navi.
Monjer Sur è l'isolotto più a sud dell'omonimo arcipelago ed è l'ultimo avamposto venezuelano verso ovest; è occupato da una guarnigione militare della Guardia Costiera (34 addetti), ciononostante è permessa la sosta breve.
Di questo posto avevamo letto su Bolina (febbraio 2011) nell'articolo "L'altro volto dei Carabi" del compianto Enzo Russo, e inoltre lo stesso percorso era stato intrapreso anche dall'amico Gianni di Eutikia.
Nel 2003 i militari hanno fatto grandi lavori: dopo aver demolito il vecchio, hanno costruito un nuovo faro, dotato di una moderna stazione di controllo del traffico; hanno poi unito i due isolotti, originalmente separati, usando rocce ricavate con l'esplosivo, hanno costruito il molo in cemento per l'attracco di piccole navi ed un eliporto.
Al nostro arrivo alcuni ragazzi, sicuramente militari liberi da turni, erano intenti a pescare sul molo, subito si sono dati da fare per aiutarci nell'ormeggio; ci hanno informato che saremmo stati più sicuri in mezzo alla baia, fissati ad un corpo morto costituito da una grossa cima tirata attraverso le 2 sponde della baia, in quanto la risacca e la bassa marea avrebbero reso l'ormeggio al molo alquanto scomodo; ci hanno inoltre informato che avremmo avuto l'ispezione a bordo.
Dopo aver sistemato l'ormeggio con 2 cavi a doppino sul "corpo morto" ed ancorotto da 12 kg + 10 mt di catena + tessile a poppa, è arrivata l'ispezione; come le altre volte giovani militari con moduli da compilare, molto gentili, 3 sono saliti a bordo gli altri sulla barca ad aspettare… una bibita è sempre ben accetta, abbiamo ottenuto il permesso di andare a terra e visitare il faro.
Il mattino seguente giovedì 7, alle 8.10, salpiamo per Punta Galinas (Colombia) a 45 M; la località, indicata nell'articolo sopra menzionato, non ha ridossi segnalati sulla carta, perciò vogliamo vedere sul posto se è adatto ad una sosta notturna.
Alle 15.20 con navigazione praticamente tutta a motore, siamo a Punta Galinas, l'ancoraggio è in mare aperto con mezzo metro di onda anche senza vento, proseguiamo verso SW, mentre il vento sta rinforzando, fino a trovare un discreto ancoraggio, dopo 6 M a Punta Soldato, l'inizio della grande baia Honda. Alle 16.40 gettiamo l'ancora (12°22.78'N 71°45.80'W): l'ancoraggio è un po' rollante per l'onda che aggira la punta, ma è riparato dal vento e dall'onda di fetch.
Il posto e' deserto, solo alcune piccole barche di pescatori sono passate per andare a gettare le reti, noi ci gustiamo il tramonto con il solito gin-tonic.
Alessandro
PS. Come abbiamo detto, cartografia elettronica e portolani sono molto carenti per queste zone meridionali del Mar dei Caraibi. Della serie meglio tardi che mai, quando lasciavamo Curacao, abbiamo trovato su www.noonsite.com e scaricato da internet (gratuitamente) una ottima guida delle ABC Island scritta da Frank Virgintino, che ci sarebbe stata molto utile per bonarie e Curacao.