Isabela (Galapagos)
Mercoledi’ 17 aprile, alle 7.00, lasciamo Puerto Ayora e salpiamo alla volta di Puerto Villamil (Isla Isabella), il terzo porto in cui possiamo sostare, grazie al permesso “Autografo”. Sono 52 M che percorriamo ancora una volta a motore, per fortuna abbiamo almeno la corrente a favore, e cosi’ arriviamo a destino alle 15.00. Appena fuori dalla baia, a darci il benvenuto, vediamo delle enormi mante ( 3-4 mt): due le abbiamo viste saltare con grande energia 2 mt fuori dall’acqua, per poi sprofondarvi con un grande tonfo.
L’avvicinamento deve essere fatto con un allineamento di 29° su 2 punti cospicui a terra, ed aggirare a sud e ovest un’ampia zona di bassi fondali, che pur avendo profondita’ sui 5-6 mt originano grossi cavalloni che aumentano di velocita’, con onde frangenti; l’ingresso alla zona di ancoraggio e’ segnalato da una coppia di boe rossa e verde e, piu’ avanti, da una boa gialla.
La zona piu’ riparata e’ piena di barche, alcune molto vicine, i fondali sono di sabbia tra 2,5 e 5 mt: troviamo un buco e riusciamo ad ancorare proprio vicino agli amici francesi di Belissima; l’ancora prende subito bene e con 40 mt di catena siamo al sicuro (0°57.90’S 90°57.76’W).
Appena finita la manovra chiamiamo al vhf ch 67 il collega del nostro agente Bolivar, mr. J.C. (sta per Julio Caesar), che ci da’ appuntamento al molo per la consegna dei documenti; le nostre formalita’ d’ingresso finiscono qui, nessuna ispezione o presentazione in Capitaneria, pensera’ lui a tutto.
L’ancoraggio e’ molto protetto da tutti i lati, tra bassi fondali e isolotti, e ciononostante l’acqua e’ pulita e trasparente, anche qui molte foche, meno invadenti di quelle di San Cristobal, e piccoli pinguini.
Per andare a terra si possono utilizzare i water-taxi o anche il proprio dinghy, il pontile galleggiante e’ riparato dalle onde e c’e’ molto spazio; unica precauzione da osservare e’ evitare il percorso diretto che dalla zona di ancoraggio porta al molo (disseminato di bassi fondali e quindi sconsigliato dai locali durante la bassa marea) e fare invece un ampio giro intorno alla baia, costeggiando gli isolotti piu’ esterni.
Il paese si trova a circa 2 km dal molo; meno turistico di Puerto Ayora e Puerto Baquerizo, e’ pero’ vivace, con le strade sterrate e ricoperte di graniglia di lava rossiccia; ci sono alcuni piccoli supermercati con prodotti provenienti ogni mercoledi’ da Santa Cruz, c’e’ un piccolo mercato di frutta e verdura che si arricchisce ogni sabato di prodotti provenienti dalle fattorie locali.
Sylvie e Remi di Belissima, che sono qui ormai da piu’ di 10 gg, ci hanno raccontato le loro escursioni e dove trovare questo o quello, cosi’ forti della loro esperienza decidiamo di partecipare al tour del vulcano, che prevede un tratto da percorrere a cavallo.
Anche qui, come a San Cristobal e Santa Cruz, le gite sono molto costose: una giornata in barca per visitare la costa ovest, 140 $, un’uscita con guida subacquea 130 $, un tour di 3 gg tra le isole, con le piccole navi 380 $., per fare alcuni esempi.
Il 18 ed il 19 li abbiamo dedicati alla manutenzione: sostituzione della guarnizione del raccordo del boiler (che perdeva da alcuni giorni), controllo delle giranti, pulizia dei filtri e soprattutto pulizia della carena che ormai aveva ½ cm di denti di cane ed alghe; ho consumato 3 bombole da 10 litri, facendo 4 ore di immersione in 2 gg, per pulire con il raschietto l’opera viva. Anche Giancarlo e Mario si sono dati da fare, per la parte piu’ vicina alla linea di galleggiamento.
Sabato 20 aprile, alle 7.30, il taxi acquatico ci porta al molo dove attendiamo il pulmino per l’escursione al vulcano: avevamo discusso molto su questa gita, perche’ nessuno di noi aveva grande esperienze equestri, Lilli in Australia era caduta due volte, e altri addirittura, come il sottoscritto, non erano mai saliti su un cavallo.
Esploratrici in attesa del pulmino …
A Isabela ci sono 5 vulcani:quello del nostro tour e’ il Sierra Negra, la cui ultima attivita’ e’ stata nel 2005, filmata proprio dalla nostra guida Carlos Valencia (il video e’ visibile su youtube cercando “Carlos Valencia, vulcano Isabela”. L’organizzazione del tour e’ la seguente: in pulmino il primo tratto di una quindicina di km, su una strada per lo piu’ asfaltata che passa in mezzo a coltivazioni di frutta, boschi e pascoli, arrivando a 900 mt di altitudine; poi si sale a cavallo e in un’ora circa si arriva al grande cratere (10 km di diametro!) a 1300 mt; infine a piedi per altri 2,5 km, scendendo a 1100 mt in un paesaggio lunare, percorrendo un sentiero tracciato nella lava, fino a Volcan Chico, che in realta’ e’ una grande fumarola.
Un panorama maestoso, purtroppo rovinato nell’ultima parte dalle nuvole e
da una pioggia battente, che ci bagna come pulcini.
Il tour comunque e’ stato bello, e soprattutto il percorso a cavallo entusiasmante: i cavalli non si limitavano al semplice passo, ma in alcuni tratti andavano al trotto, superandosi tra loro negli stretti sentieri, per conquistare la testa del gruppo.
Tra gli equipaggi delle barche ancorate c’e’ fin dall’inizio apertura alla comunicazione, molto di piu’ che non nelle precedenti soste, partecipiamo ad una festina sulla spiaggia, per salutare il gruppo di barche in partenza per le Marchesi (tra cui Belissima) e cosi’ familiarizziamo con altri equipaggi. Uno in particolare ci ha colpito: una famigliola francese con i genitori abbastanza giovani (meno di 40 anni) e 2 figli 8-10 anni, che studiano per corrispondenza; ci hanno chiesto se potevamo consegnare i compiti a Gianca ed Erna, che rientrano a casa il 25, per spedirli dall’Europa (all’ufficio postale di Isabella gli hanno detto che da qui ci volevano 4 settimane!).
Abbiamo partecipato anche ad una “lezione” sulla preparazione del pane a
bordo, organizzata sulla barca di questi francesi, dove l’insegnate e’
un’americana delle isole Vergini, che per molti anni ha lavorato in una
panetteria; finalmente abbiamo visto il pane lievitare in meno di un’ora e
raddoppiare di volume. Andati li’ senza ingredienti, solo per prendere appunti,
torniamo invece su Refola proprio con il pane piu’ bello, quello preparato
dalla maestra … che scolari fortunati !!!!
Lezione di pane …
Isabela ci e’ proprio piaciuta: il programma ora e’ di tornare a Santa
Cruz, da dove Giancarlo e la Erna voleranno a casa, accogliere Franco e Angelo
e poi far rotta nuovamente su questa bellissima isola, per passarvi qualche
altro giorno prima di intraprendere le 3000 miglia che ci separano dalle isole
Marchesi…
Alessandro
Un altro po’ di foto…