Ritorno a Isabela e ... PARTENZA !!!!
0:57.91S 90:57.79W
Martedi 23, alle 6.00, partiamo per Santa Cruz, e’ gia chiaro anche se il sole non e’ ancora sorto, dobbiamo percorrere 52 M con la corrente contraria, inoltre abbiamo un vento da ESE sui 10 kn praticamente sul naso; a 2000 g/min non riusciamo a fare piu’ di 3,8 kn, nonostante la carena pulita; aggiriamo a sud l’isolotto Tortuga per prendere un po’ di acqua sopravvento e mettiamo anche il genoa, andiamo fuori rotta di 30° ma almeno la velocita’ sale a 6 kn, con l’aiutino del motore a 1500 g.
Verso le 12 il vento gira a SE e possiamo finalmente spegnere il motore, il vento variabile tra 10 e 15 kn ci consente una velocita’ media di 5-6 nodi; alle 17.30, come volevamo prima del buio, arriviamo a Porto Ayora ed ancoriamo quasi nello stesso posto del precedente ancoraggio (0°44.86’S 98°18.53’W).
Mercoledi’ 24 arrivano Franco ed Angelo; tutto l’equipaggio e’ puntuale all’appuntamento al molo, pranziamo in un ristorantino del porto e poi in barca a preparare la lista dei rifornimenti. Prenotiamo con Mariano, un taxista acquatico, il rifornimento di gasolio con le taniche.
Il 25 aprile di buonora Gianca ed Erna sono in partenza, siamo stati bene con loro per piu’ di 2 mesi; Gianca ormai lo conoscono tutti, e’ un collaboratore instancabile e prezioso, Erna alla sua prima esperienza di lunga navigazione, ha superato la prova egregiamente, collaborando con la cucina e la corve’, anche lei ha preso le stellette “NON AVREI POTUTO FARE DI MEGLIO”.
Facciamo rifornimento di frutta, verdura e carne al mercato e completiamo la cambusa di base fatta con lungimiranza a Panama. Il tempo corre veloce, carica della bombola del gas ed affilamento coltelli, da Meccanica Gallardo; Irene, la nostro agente a Santa Cruz, ci accompagna all’immigrazione per ottenere il timbro di uscita dall’Ecuador sui passaporti.
Venerdi 26 salpiamo per Isabella, il vento e’ sempre leggero, pero’ senza la corrente contraria riusciamo a fare meta’ percorso a vela; la navigazione e’ anche allietata dalla pesca di un bel tonnetto sui 5 kg; a mezzogiorno un bel filetto alla “cerviche”, come dicono qui, crudo nel limone con cipolla, pomodoro, peperoni e sale q.b..
Alle 16.40 ancoriamo nella baietta riparata di Puerto Villamil, questa volta ci sono meno barche e scegliamo lo stesso posto lasciato martedì, da segnalare che la boa rossa all’ingresso era stata legata con 30 metri alla verde, probabilmente perche’ era alla deriva, prima o dopo la sistemeranno, nel frattempo per entrare si lasciano entrambe a sinistra e poi si punta sulla boa gialla all’inizio degli ancoraggi.
A Villamil ancora 2-3 giorni rilassanti, Franco ed Angelo fanno un po’ i turisti, visto che hanno dovuto sborsare all’aereoporto la tassa di 100 $ per il parco; poi manutenzione: nuova pulizia della carena, che dava gia’ segni di attecchimento di alghe, pulizia della sentina, filtri e rigging.
Lunedi’ 29 tutto è pronto, la partenza per la lunga traversata fino alle Marchesi e’ fissata per le 14.00.
Vi offriamo le ultime foto di Isabella, che tra le isole visitate e’ quella che ci e’ piaciuta di piu’, c’e’ fa dire che secondo noi il “mito” Galapagos è ormai un po’ troppo sfruttato, il business turistico sembra averne abbastanza alterato la natura selvaggia. Nei prossimi diari, purtroppo, non potremo piu’ inserire foto: abbiamo davanti 3000 miglia di Pacifico, in cui per trasmettere potremo usare solo la radio SSB.
Alessandro