Verso Cartagena 3

Refola
Alessandro Nodari
Sat 9 Feb 2013 21:14
11:19.20N 74:06.37W
Venerdì 8, dopo aver sincronizzato gli orologi con l'ora colombiana, -5 UTC, -6 dall'italia, alle 8.50 salpiamo per il Cabo De La Vela, a 33 M.
Il vento e' in poppa sui 15 Kn, issiamo il balooner che ci regala sempre una bella andatura, stabile e veloce; quando lo togliamo in prossimità di arrotondare il Cabo De La Vela, siamo a 8,5-9 kn di velocità ed il vento è rinforzato sui 20-22 kn.
Questo dato della velocità del vento e' in realta' stimato, visto che la stazione del vento di testa d'albero è ancora guasta; ne abbiamo ordinata una nuova, che l'amico Mario dovrebbe portarci a Cartagena.
Cabo De La Vela racchiude una vasta baia (Ensenada Huaritcheru), che offre una buona protezione dai venti da NE a SE.
Alle 13.30 gettiamo l'ancora su 5 mt di fondale, con 60 mt di catena, perche' il vento è rinforzato ulteriormente e per tutto il pomeriggio soffia con forti raffiche oltre i 25 kn.
Anche in questo ancoraggio (12° 12.173' N, 072° 10.027' W), come il precedente a Punta Soldado, l'acqua è torbida e di colore verdino, ci sono molte meduse, non invita certo a fare il bagno, nemmeno per il controllo dell'ancora, dato che non si vede a più di 30 cm.; come non rimpiangere le limpide acque delle isole venezuelane e delle Antille olandesi?
La parte sud occidentale del mar dei Carabi è nota come una zona di navigazione tra le più difficili al mondo, soprattutto nei mesi di gennaio e febbraio quando l'aliseo soffia più forte; in aggiunta, nel tratto di mare in corrispondenza della costa colombiana, subisce le accelerazioni delle basse pressioni praticamente stazionarie nell'entroterra.
Le 500 M tra Curacao e Cartagena vanno intraprese con un accurato studio del meteo, per evitare sorprese di venti da 40-45 kn e onde frangenti.
Noi abbiamo scelto l'itinerario costiero, sia per risparmiarci una navigazione d'altura diretta su Cartagena, che avrebbe potuto essere insidiosa, sia nella speranza di vedere trovare qualche localita' interessante e fare qualche bagno, ma devo dire che finora siamo un po' delusi...
Sabato 9 febbraio, alle 14.00, salpiamo verso l'area delle "5 baie" che fanno parte del parco nazionale Tayrona: sono 5 insenature contornate da montagne, discretamente profonde (1-2 Miglia) poco prima del complesso di S. Marta, primo porto d'ingresso in Columbia; è anche la zona più ventosa di tutto il percorso tra Curacao e Cartagena.
Nello studio del meteo con i grib files e le previsioni di Buoyweather, abbiamo notato che il vento rinforza di 10 Kn durante il giorno, per poi calare durante la notte, questo ci permetterà di percorrere le 132 M ed arrivare il mattino seguente quando il vento comincia a rinforzare.
Percorriamo le prime 4 ore con vento in poppa/giardinetto, con genoa e mezzana, di notte solo genoa, alle prime luci strambiamo con il vento che inizia a rinforzare come previsto.
Alle 9.30 gettiamo l'ancora nella 3° baia: Ensenada Gairaca; abbiamo scelto questa perché più riparata a nord dalla risacca, inoltre le profondità per l'ancoraggio sono di circa 6-8 mt. su sabbia/fango, ottimo tenitore; paesaggio splendido tra le montagne, acqua pulita finalmente; unico inconveniente le raffiche più forti riescono a superare i rilievi e a spazzolare la baia da varie direzioni, ma i 65 mt di catena che abbiamo dato ci fanno stare tranquilli.
A terra, sulla spiaggia, ci sono alcune capanne di paglia ed alcuni casolari ben curati, ma disabitati, un paio di famiglie con bambini vocianti sulla spiaggia sono venute a passare la domenica, alla sera se ne vanno e rimane solo ad intervalli quasi regolari il fischio delle raffiche del vento.
Alessandro