Ritorno a Tahiti
17:32.41S 149:24.24W Finalmente, dopo le fatiche della rimessa a punto, Refola è di nuovo in acqua! Ci sono voluti 10 giorni per i lavori sulla barca in secca: sostituzione della bronzina dell’asse elica, cambio olio della trasmissione, sostituzione olio dell’elica di prua, 2 mani di primer e 2-3 mani di antivegetativa all’opera viva. Il 28 aprile gli abili tecnici/marinai del Canthier des Iles fanno scivolare lentamente Refola nel piccolo bacino antistante (qui non c’e’ travel lift) e così noi possiamo …. continuare a lavorare!!! Altri tre giorni al pontile, dedicati ai lavori in coperta: rimontare vele e manovre, controllare e registrare le sartie, lavare coperta e alberi … insomma senza un attimo di tregua arriviamo al 1° maggio, giorno previsto per il trasferimento a Tahiti. Le previsioni non sono favorevoli: vento da SE 20-25 kn, con raffiche a 30, proprio dalla nostra direzione. Decidiamo di rimandare di un giorno la partenza, ma senza grossi risultati; il vento è calato sui 15 kn, ma purtroppo la direzione non è cambiata, e ci dobbiamo sorbire una smotorata di 20 ore. Il mare e’ un po’ formato, in prua, e questo non rende gradevole il primo giorno di navigazione dopo otto mesi di terra, ma comunque i turni di 3 ore con Lilli funzionano bene, ed arriviamo alla passe di Papeete alle 5.00, puntuali come orologi svizzeri per l’appuntamento con Umberto e Rino (fratello di Lilli e un suo amico), il cui aereo vediamo atterrare alle 4.45. E’ ancora buio, ma questa passe ormai la conosciamo bene: 2 luci verdi lampeggianti sovrapposte per l’allineamento ed una coppia di boe rossa e verde per la passe, molto facile in assenza di corrente. Dopo aver ricevuto via VHF il permesso dal Port Control, entriamo ed ormeggiamo allo Yacht Quay Marina. In breve tempo i nostri nuovi ospiti ci raggiungono; l’equipaggio del primo tratto e’ ora completo: una bella gara a chi e’ piu’ stanco: loro hanno sulle spalle un viaggio aereo di 40 ore, e noi una navigazione a motore contro vento e mare di 20! Una buona dormita per tutti e il giorno dopo siamo pronti per il classico giro dell’isola con macchina a noleggio. Ma non e’ ancora del tutto vacanza: anche a Papeete le cose da fare sono molte. Acquisti di pezzi di ricambio e accessori vari, e soprattutto rifornimenti di cambusa per 46 giorni, il tempo che passera’ prima di tornare a qui dopo il giro tra gli atolli delle Tuamotu, dove sappiamo per esperienza che e’ molto difficile trovare negozi riforniti. Al pontile al nostro fianco è ormeggiata “La Cardinala”, barca conosciuta nei contatti radio tra velisti italiani, quest’anno condotta dallo skipper Andrea Pestarini, con a bordo anche il simpatico Jacopo, collaboratore della casa editrice Il Frangente, che si è imbarcato 6 mesi per fare un po’ di esperienza. Il tempo e’ brutto, il cielo nuvoloso, una pesante cappa di umidita’ ci avvolge come un sudario … non vediamo l’ora di partire per le Tuamotu, per trovare il sole e l’azzurro (se no, che Polinesia e’?) Alessandro
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