MANIHI
14:27.30S 146:01.18W Sabato 24 maggio, due giorni prima rispetto al programma, decidiamo di lasciare l’atollo di Ahe; per uscire dalla pass approfittiamo della bassa marea delle 8.00, in modo da trovare nel nostro prossimo atollo (Manihi, a circa 24 miglia) l’alta marea delle 14.00. Abbiamo vento e mare contro, per cui procediamo a motore, 2 bordi con randa cazzata, alle 12.05 siamo sulla pass Tairapa, con un paio d’ore di anticipo sulla massima marea. I “portolani” di cui disponiamo (Tuamotu Compendium e Charlie’s Chart of Polynesia) ci forniscono le seguenti informazioni: la pass di Manihi e’ difficile a causa delle forti correnti e di un basso fondale (2,5 metri) verso la fine del canale; e’ quindi molto importante passare con la slack (stanca), cioe’ quando la corrente si marea si inverte. Ci viene molto utile il suggerimento che ci ha dato alcuni giorni fa Giorgio, via radio dalla Nuova Zelanda – l’anno scorso lui era qui ed e’ stato 15 minuti sulla pass senza riuscire ad avanzare - : “quando arrivi, prima del punto critico che si trova in fondo al canale, puoi ormeggiare al molo della nave sulla destra, e valutare con calma la forza della corrente e la presenza di onde stazionarie”. All’ingresso la pass è ampia, con 1,5 nodi di corrente entrante; accostiamo al molo sulla destra, una barchetta a motore si sposta per farci posto, ed agevolmente attracchiamo all’inglese. Alla fine del canale si riconoscono le onde stazionarie, di modesta entità, prodotte dall’effetto combinato della corrente entrante e del vento contrario. Gli abitanti del villaggio ci confermano che questo e’ un momento favorevole per entrare. Prima di procedere, abbiamo il tempo di fare un rapido giro per il villaggio e constatare quanto sia curato, con belle case, molta gente in prossimità del porticciolo interno alla laguna, due negozi di generi vari (chiusi per la pausa pomeridiana), due ristoranti (aperti): una sensazione completamente diversa dalla desolazione vista ad Ahe. Nel momento in cui lasciamo il molo e puntiamo sul cardinale nord dentro la laguna, la corrente entrante e’ ancora di circa 1 nodo e mezzo: riduco il numero di giri a 1500, mantenendo la velocita’ sui 5 nodi, l’acqua in prossimità della strettoia prende il colore marroncino del fondale che si riduce fino a 1,7 metri sotto la nostra chiglia (quindi 3,75 metri), per poi aumentare rapidamente … siamo dentro e tiriamo un sospiro di sollievo! Ci dirigiamo all’ancoraggio segnalato sul portolano, a circa un miglio ESE; il percorso è segnalato da beacon rossi e verdi, alle 13.30 ancoriamo davanti al motu Tetate su un fondale di circa 15 metri, sabbia e coralli (14°27.899S 146° 02’.166). A Manihi c’e’ una stazione radio di Sailmail (FOHXM), gestita da Xavier: ne parla nel suo libro Paolo di Malaika (che ha ancorato qui nel 2009) ed anche gli amici Vito e Daniela lo scorso anno si sono rivolti a lui per avere indicazioni per l’ingresso. Anche noi gli avevamo scritto una mail, ma non siamo riusciti a leggere la sua risposta prima di arrivare. Estremamente gentile e disponibile, Xavier ha seguito il nostro ingresso sul sistema AIS, e ci telefona poco dopo il nostro ancoraggio (nella mail gli avevamo dato il nostro cellulare locale): abita circa un miglio piu’ a est, e sarebbe lieto di incontrarci; ci accordiamo di spostarci con la barca l’indomani mattina. Come gia’ successo ad Ahe, tirar su l’ancora ci fa un po’ penare, scendo in acqua per controllare il percorso della catena, e in tempi brevi riusciamo a salpare. Procedendo lungo costa , distinguiamo l’antenna ed un generatore eolico montato su un palo altissimo, e Xavier che ci attende sul suo pontiletto privato. Ancoriamo (14°27’571S 146°01’292W) su fondale profondo, 18-24 metri, che risale bruscamente sulla barriera. Atterriamo con il dinghy, Xavier ci indica un passaggio nella barriera, segnalato da due piccoli paletti, che porta all’interno del suo porticciolo artificiale, con acque calme e chiarissime e ci da’ un caloroso benvenuto. Il piccolo motu, circondato dall’acqua, e’ tutto di sua proprieta’ (il famoso “motu proprio”): due false pass ad est ed ovest, l’oceano a sud, la laguna a nord, le costruzioni ben nascoste all’interno della vegetazione. Ci mostra la costruzione dove opera la sua stazione di Sailmail, una costruzione destinata a sala da bagno, una destinata a cucina, infine un’altra con soggiorno e camere da letto, tutte rialzate da terra, appoggiate su pali robusti, e rifinite con legni tirati a lucido. Per dotarsi di energia, Xavier ha un sistema di accumulatori al gel collegati a 24 V, caricati dal generatore eolico, da 8 pannelli solari su struttura rotante che segue automaticamente la perpendicolarità del sole, e da un idrogeneratore alimentato dalla corrente di marea sulla falsa pass; in questo modo e’ completamente autosufficiente! Lo invitiamo a pranzo su Refola per ringraziarlo della sua cortesia e cosi’ ci racconta la sua storia: gia’ comandante della marina militare francese in Pacifico, una volta andato in pensione si e’ stabilito a Tahiti e si e’ messo alla ricerca di un motu da acquistare. Nel frattempo aveva conosciuto casualmente persone importanti dell’organizzazione di Sailmail, che gli hanno detto: “abbiamo bisogno di una stazione nel centro del Pacifico!”. Detto fatto, Xavier ha trovato questo splendido motu a Manihi, ha costruito la sua nuova residenza e messo in piedi la stazione radio. E’ davvero una persona squisita e disponibile, felice di poter aiutare chiunque gli chieda informazioni o consigli; lui stesso ha elaborato uno studio per calcolare l’orario della slack di Manihi, in relazione all’intensita’ della corrente, alla direzione e forza del vento, ma anche alla posizione della luna. Lunedi 26 maggio, ancora difficolta’ a salpare l’ancora: avevamo sperato che la profondita’ comportasse meno problemi, ma invece ci occorre la solita mezzora di pazienti tentativi. Xavier ha seguito tutte le nostre manovre dal moletto, e alla partenza ci salutiamo col saluto militare, come veri marinai. Ci spostiamo al molo della pass, la corrente ancor prima del termine dell’alta marea, e’ gia’ uscente sui 2-3 nodi, ma la manovra di accosto con l’elica di prua ci riesce abbastanza agevole. Facciamo rifornimento di prodotti freschi al supermercato (in verità quel poco che si trova): domani pomeriggio, 27 maggio, partiremo per la notturna che ci porterà a Rangiroa. Alessandro IL MOTU DI XAVIER INDICAZIONI “STRADALI” NEL GIARDINO DI XAVIER LA STAZIONE RADIO UNA TERRAZZA IL SUO PORTICCIOLO PRIVATO LA VISTA DAL SUO PONTILE REFOLA “PARCHEGGIATA” SOTTO CASA DI XAVIER LE BATTERIE CHE ALIMENTANO LA CASA
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