Fakarava
16:26.96S 145:22.00W Abbiamo passato i primi due giorni al paese Rotoava, poca gente in giro, la stagione è appena all’inizio; il secondo giorno il vento inizia a rinforzare orientandosi a ESE, e l’ancoraggio comincia a diventare scomodo, ne abbiamo avuto prova lo scorso anno. Sabato 10 maggio festeggiamo il compleanno di Lilli (in Italia e’ gia’ l’11), con una cena a terra in un prestigioso ristorante (con sedie e tavolini di plastica) in cui mangiamo in quattro con 41.90 euro! Domenica 11, di buon mattino, salpiamo diretti alla pass sud Tumakohua, percorrendo il canale interno segnalato con beacon rossi lato laguna e verdi lato reef. Sono 30 miglia che percorriamo di bolina stretta, con randa cazzata e motore; verso le 12,30 siamo in prossimità della pass, aggiriamo a dritta l’ampio basso fondale ed ancoriamo ad ovest della pass (16°31.128S 145°28’.458W), su un fondale di circa 9 metri ricco di “patate” (teste di corallo che si alzano dal fondo); quattro barche sono già ancorate nella zona ed altre due arriveranno prima di sera. Il percorso dalla pass all’ancoraggio è disseminato di bassi fondali, perciò è consigliabile farlo con una buona visibilità; i punti di avvicinamento segnalati sul Compendium Tuamotu sono precisi e consentono di trovare facilmente il percorso libero da ostacoli. Per l’ancoraggio sperimentiamo per la prima volta la tecnica di tenere sospesa l’ultima parte di catena, vicino alla barca, con un gavitello: su un fondale di 9 metri, diamo prima 30 metri di catena poi fissiamo il gavitello (o un parabordo) alla catena, con una cima di lunghezza pari a metà del fondo, e poi diamo altri 15-20 metri di catena; effettivamente riscontriamo che in questo modo e’ meno probabile che la catena, nel brandeggio, si incagli sui coralli più bassi. Nel tardo pomeriggio il cielo si copre di nuvoloni, e inizia una serie temporali, uno di seguito all’altro, con venti da SE a 20-25 nodi, che si avvicendano per tutta la notte. Siamo ben ridossati, ma teniamo sotto controllo la tenuta dell’ancora. Il giorno seguente ci spostiamo verso est: ci sarebbe piaciuto tentare un ancoraggio ad est della pass, per raggiungere il vecchio villaggio ed il resort Tetamanu, ma vi rinunciamo perche’ troppo esposto alla corrente della pass. Proseguiamo quindi per circa 7 miglia, costeggiando il reef su un percorso ancora segnalato dai beacon, fino a raggiungere località Hirifa, all’angolo SE di Fakarava. In direzione nord c’e’ terra ricca di vegetazione e altissime palme, mentre verso ovest un lungo tratto di sola barriera corallina divide la laguna dall’oceano. Alle 12.35 gettiamo l’ancora in acque chiare e calmissime (16°26’.969S 145°22’.007W); il fondale di sabbia sale dolcemente ed è abbastanza pulito, con poche patate, e la corrente e’ sensibilmente inferiore. Questo e’ sicuramente il miglior ancoraggio di Fakarava, ad eccezione di quando soffiano venti di W e NW, peraltro poco frequenti. A terra un paio di costruzioni dove vive una famiglia di pescatori, che nella stagione turistica cucina per i velisti che ancorano qui, soprattutto aragoste e pesce pappagallo (a prezzi modici); vedendoli tornare dalla pesca, approfittiamo anche noi e conosciamo cosi’ la simpatica Lyza, l’allegra e gentile signora polinesiana che gestisce con molta cura il locale. Nel primo pomeriggio del 13 maggio lasciamo Hirifa per tornare verso nord, seguendo il percorso costiero segnalato, e ci fermiamo in località Tonae a circa 15 M, dietro ad una punta che offre anche un ridosso per i venti da SE (16°15’.508S 145°32’.861W). Anche questo è un buon ancoraggio, con poche patate, su fondale sabbioso dai 9 agli 11 metri; mercoledì 14 ritorniamo al paese di Rotoava percorrendo le ultime 14 miglia nel canale, il vento sui 12-15 kn da est ci consente di fare il percorso a vela. Dopo qualche miglio, una barca alla boa in prossimità della costa attrae la nostra attenzione: ci sembra una barca conosciuta, guardo col binocolo e … si’, è proprio Viskus, la barca dei nostri amici olandesi che lo scorso anno è andata a scogli; avevamo saputo che era stata venduta dall’assicurazione per 1 euro, e chiaramente chi l’ha acquistata ha deciso di ripararla. Questa visione ci mette di buon umore, i ricordi negativi di Fakarava sono finalmente cancellati. Alle 12.30 ancoriamo nuovamente a sud del molo di Rotoava. Il ritorno a Fakarava, che ci eravamo prefissati per riappacificarci con uno dei più belli atolli delle Tuamotu, è ben riuscito: abbiamo visitato la parte sud, abbiamo perfino ritrovato Viskus di nuovo a galla, domani 15 partiremo felici per Toau, il nostro prossimo atollo. Alessandro IL PAESE DI ROTOAVA DOV’E’ L’UFFICIO DI COLLOCAMENTO? IL COMPLEANNO DI LILLI (notare il braccialetto) Puo’ bastare ? Il ristorante di Liza nell’angolo SE di Fakarava
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