GPS
Viaggiando verso Ovest
Giuseppe Tuttobene
Mon 28 Dec 2009 01:33
Quando leggevo su una enormità di
fonti sulla difficoltà della navigazione tra i reef e sulla inaffidabilità
del gps per muoversi con sicurezza attraverso bassi fondali, teste coralline e
stretti passaggi ho sempre pensato tra me e me che io con il mio
Furuno navnet 2 me la sarei cavata
egregiamente.
Con questo non voglio dire che mettevo in dubbio
l'esattezza delle affermazioni lette, tanto che messo alla prova ho applicato
ogni forma di controllo per navigare quanto più sicuro possibile, ma che forse
mi sembrava una esagerazione, un eccesso di prudenza.
Ebbene sbagliavo in pieno.
Ho spesso effettuato degli atterraggi notturni con
l'ausilio del gps-plotter e del radar, ma fin adesso si trattava di
individuare sulla carta una baia protetta e circondata da acque sicure
e addentrarvisi guidati dal radar.
Ma una cosa è riconoscere al radar una costa,
un'altra localizzare con precisione un basso fondale o uno scoglio semi
sommerso. Considerato che il gps dà la posizione con una approssimazione di
pochi metri si pottrebbe essere indotti a fidarsi ciecamente di questo sistema.
Ma esistono diversi problemi:
1) Talvolta non c'è corrispondenza
tra la reale posizione di un punto sulla terra (e quindi
di una secca o di uno scoglio) e la rappresentazione grafica di esso
sulla carta. In altri termini può non esserci accuratezza e precisione nella
carta, sia essa tradizionale che digitale. Questo capita con relativa frequenza
in aree di navigazione remote dove alcune carte derivano ancora da antichi
rilievi.
A questo proposito riporto una risaputa antica
raccomandazione. In avvicinamento ad un atollo o isoletta oceanica è
assolutamente sconsigliabile avvicinarsi ad essi navigando sullo stesso loro
parallelo. Questo perchè gli errori cartografici relativi alla latitudine sono
abbastanza rari, mentre quelli relativi alla longitudine sono più frequenti. Per
il calcolo con il sestante della longitudine era infatti indispensabile
l'esattezza dell'ora cosa che non era possibile avere. Quindi navigando sullo
stesso parallelo di un ostacolo ci si potrebbe imbattere in esso prima del
previsto.
2) Altre volte, e questo è molto frequente, anche
se la carta è precisa, l'errore sta nell'allineamento della griglia geografica
reale e quella della carta digitale. In questo caso è relativamente facile
allineare espressamente le griglie con la funzione offset del plotter partendo
da una posizione nota. Cioè si sposta sullo strumento la carta digitale fino a
quando la posizione reale rilevata e nota venga a coincidere con quella
riportata dal gps.
A questo punto il problema sembrerebbe risolto; ma
in realtà succede che la cartografia di un sistema è formata da un pachwork
di tante carte e quindi non appena ci si sposta da un punto ad un altro,
cambiando carta, l'errore può ripresentarsi.
Quindi, e non dico nulla di nuovo, il sistema
più sicuro per aggirarsi in queste difficili acque è di navigare 'eyeball' come
dicono gli inglesi. Navigazione a vista.
Riporto le raccomandazioni del 'Pacific Island
Pilot' de 'The Hydrographer of the Navy':
Le condizioni in cui i reef possono essere
facilmente riconosciuti sono:
- Da testa d'albero o da un punto alto della
coperta.
- Quando il sole è alto e alle spalle
dell'osservatore.
- Quando il mare è leggermente mosso da una leggera
brezza. Quando c'è calma piatta i reef sono difficilmente
distinguibili.
I reef coperti da un metro d'acqua appaiono di
colore marrone chiaro o verde chiaro se misti a sabbia. Il colore diventa verde
scuro man mano che la profondità aumenta fino a divenire blue
intenso.
L'uso di lenti polaroid facilita enormemente il
riconoscimento del fondale.
Dopo le abboffate natalizie queste letture credo
non siano state proprio digestive. Scusatemi.
Buon Natale e buon anno nuovo a tutti.
Giuseppe |