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                Viaggiando verso Ovest
                  Giuseppe Tuttobene
                  
Tue 15 Dec 2009 16:45
                  
                | Partiti. Finalmente? Una lunga preparazione per aver il minimo delle 
sorprese, ma sempre con l'angoscia di poterne avere. E' questo lo stato d'animo con cui 
mi mollo;  inoltre la coscienza di partire, dopo tanti mesi di 
inattività nautica, con un compagno, se pur valido, che non conosce la barca in 
navigazione. E poi il malessere fisico che mi tormenta da alcuni 
giorni. Per questo rimando la partenza programmata nella 
notte del 13 all'indomani mattina. Salpare di notte come prima tratta 
di inizio di una crociera, quando nè tu nè il mezzo siete stati 
testati, mi ha sempre sgomentato. Sembrava che non dovessimo aver altra scelta 
che una partenza notturna. Dovevamo allontanarci da Trinidad e dalla costa 
venezuelana, piena di rischi di pirateria, per una quarantina di miglia e quindi 
proseguire per Los Testigos per un complessivo di 120 miglia. Volevo arrivare 
con la luce in un posto sconoscuito e quindi, salpando subito dopo cena, 
avremmo navigato tutta la notte e avremmo avuto l'intero giorno per atterrare 
tranquilli. Inoltre l'allontanamento da Trinidad con rotta nord ci avrebbe 
allontanato dalla pericolosa costa venezuelana. Ma non ero in forma. Ho quindi deciso di partire l'indomani alle 11, 
in pieno giorno, e arrivare a Los Testigos l'indomani all'alba. Infatti alle 11.30, con Chloe a punto, abbiamo 
messo la prua a nord come diretti a Grenada. Usciti fuori dalla "Boca de monos" una 
visibile corrente faceva ribollire le acque. Il genoa nuovo ci spingeva di 
bolina larga verso nord contro un mare formato e fastidioso. Facevamo circa otto 
nodi. Alla nostra dritta nel frattempo si addensava uno scuro corpo nuvoloso che 
arrivava nero fino al mare: un groppo, come tanti che ho visto durante la 
traversata atlantica verso Saint Lucia. Si avvicina; riduciamo la tela rollando 
il genoa e comincia a piovere. Il vento aumenta fino a trenta nodi, la 
visibiltà diminuisce ancora mentre la pioggia diventa più fitta. Cesare, 
non ricordo per quale motivo, era rientrato sotto coperta e mi trovo a 
richiamarlo all'opera. Il vento era salito a quaranta nodi dovevamo 
ulteriormente ridurre. Lo spettacolo era spettrale, tutto grigio intenso, acqua 
violenta che si abbatteva su di noi, visibilità ridotta alla prua della barca. 
Il groppo è durato più del previsto, circa un'ora, ma puggiando e riducendo 
tela non abbiamo avuto nessun problema tranne quello di un battesimo 
prematuro. Decido di andare a riposare un po' sotto coperta, 
il pensiero di dover navigare tutta la notte mi consigliava di recuperare. 
Sdraiatomi in cuccetta, dopo pochissimo vengo colto dal mal di mare, mi 
precipito in coperta e vomito a più riprese. Il malessere mi rendeva 
completamente impotente; la vista di quel mare e la incapacità di 
reagire  mi angosciava. Vedevo davanti una navigazione che mi sembrava 
lunghissima,  condizioni difficili con un malessere insopportabile e con la 
obbiettiva difficoltà da parte di Cesare a condurre la barca da solo. Oltretutto 
anche Cesare aveva dato segni di mal di mare. Per fortuna o per amore divino, 
dopo il vomito sono rinato. A quel punto ho deciso di poggiare e fare rotta 
diretta su Los Testigos. Avevamo una corrente favorevole di quasi tre nodi 
e quindi come velocità al suolo facevamo 11 nodi; saremmo arrivati al riparo 
verso le 23. Molto prima del previsto, ma questo comportava un atterraggio 
notturno. E' stato eccitante. Superato il capo di Testigo 
Grande ci siamo trovati ridossati dai frangenti, ma ci inoltravamo in un 
territorio sconosciuto pieno di secche e bassi fondali. Con l'aiuto degli 
strumenti, abbiamo potuto presto stappare una bottiglia di rosso al lume 
della mia tanto amata lampada greca cullati, all'ancora, dalla risacca. 
 Giuseppe |