Toau

Viaggiando verso Ovest
Giuseppe Tuttobene
Sat 10 Jul 2010 20:05

 15:48.15S 146:09.11W

Abbiamo ormai passato la metà del nostro lungo viaggio. Un  breve riassunto per chi ci legge: dopo aver navigato lungo l’ultimo tratto dell’Atlantico da Trinidad fino a Panama, toccando Los Testigos, Blanquilla, Los aves, Los Roques e Bonaire, aver attraversato il canale, esserci buttati nello sconfinato oceano pacifico ed averlo cavalcato alla media di quasi 9kt, con qualche tappa a isla de Coco e alle isole Galapagos, siamo arrivati prima alle Marchesi ed ora veleggiamo tra gli atolli dell’arcipelago delle Tuamotu.

Le isole tristemente note per i test nucleari francesi negli atolli di Moruroa e Fangataufa, sono altrettanto felicemente famose per  la loro indiscussa bellezza, e per aver occupato un ruolo di leader mondiale, nella coltivazione delle splendide perle nere, sferiche o a goccia, vera e propria fonte di arricchimento per molti locali, almeno fino al 2000, quando i prezzi iniziarono a scendere, per la grossa quantità prodotta, che ne saturò il mercato. Successivamente, con l’inizio della crisi mondiale, ci fu un crollo del prezzo. Perciò mi rivolgo a tutte le ragazze che ci seguono...si accettano ordinazioni.  Altra risorsa importante oltre alle perle nere, è la produzione di copra: cocco lasciato essiccare al sole, che viene poi spedito a Papeete, per la lavorazione; qui, tramite un processo di bollitura e di raffinazione, ne viene estratto l’olio, molto richiesto sia dalle industrie alimentari che cosmetiche, per l’alto contenuto di palmitina, un grasso vegetale.

Se vi state chiedendo, quanto cocco possano mai produrre delle semplici lingue di “terra”, larghe al massimo qualche centinaia di metri, forse non avete idea  di quanto sia grande questo arcipelago, e gli atolli che ne fanno parte. Per meglio rendervi l’idea delle dimensioni , considerate che, le 77 Isole, o meglio i 77 atolli, sono sparpagliati in un tratto di oceano, che si estende da NO a SE per ca 700nm (1500km circa), quasi una volta e mezza il nostro caro stivale. Questi “anelli”, costituiti sia da barriera corallina a pelo d’acqua, che da lingue di bianchissima  sabbia di corallo con palmizi, non sono nient’altro quello che rimane di isole vulcaniche ormai sprofondate qualche milione di anni fa.  Makemo  ha un lunghezza di ca 80km e una larghezza di ca20km, e non è di sicuro l’atollo più grande. Ora si può immaginare quanti cocchi si raccolgono da queste parti.

 L’unico accesso per l’interno dell’atollo è reso possibile dalle “passes”, passaggi naturali, in cui la barriera corallina, si interrompe per qualche decina di metri,  creando forti flussi di corrente entranti o uscenti, a seconda del variare dei 4 cicli lunari giornalieri. Le correnti possono raggiungere i 10kt, soprattutto nelle  basse e alte sizigiali.  L’attraversamento della passe è  quindi proibitiva da fare a vela (a meno che si conosca molto bene e le condizioni lo permettano) ed è comunque sempre meglio attendere la stanca, ovvero il momento di passaggio di marea da alta a bassa e viceversa.

Esperienza unica e adrenalinica è attraversare la passe a nuoto, lasciandosi trascinare dalla corrente entrante,  come un legnetto in un fiume, guardando scorrere sotto di voi pesci di ogni colore, specie e grandezza, compreso qualche squalo, oltre a tartarughe, trigoni e mante. L’abbiamo fatto, più di una volta ed è stupenda la sensazione di essere trasportati dalla corrente, guardando scivolare sotto di noi scenari marini, sembra di vedere un film in 3D. Nel caso comprensibile, non ve la sentiate di affrontare l’avventura passe, si può sempre optare per lo  snorkeling attorno a qualche motu, isolotti piccoli e grossi all’interno dell’atollo; anche qui rimarrete a bocca aperta, ma non preoccupatevi, subito dopo aver bevuto un po’ d’acqua salata si chiuderà da sola. A proposito di simpatia, raramente da queste parti si vede un locale senza il sorriso stampato in viso; non c’è persona che vi passi a fianco senza salutarvi e capita spesso, che i meno timidi, si fermino a chiedervi  il vostro nome, da dove veniate e  per fare semplicemente quattro chiacchiere. La gente qui è molto semplice, vive di poco e sorride di molto, e penso che anche da questo, dipenda la magia delle Tuamotu.

Cesare