Las Aves

Viaggiando verso Ovest
Giuseppe Tuttobene
Mon 18 Jan 2010 20:10
11:56.61N 61:25.65W
 
Il 16 mattina alle ore 7 degli italiani lasciano Gran Roque: taluni, Anna maria Pina e Nino, in aereo diretti a casa, altri, io e Cesare, su Chloe con meta, ovviamente, in direzione Ovest.
"Las Aves de Sotavento e de Barlovento", due gruppi di isolotti ricoperti da mangrovie, alcune delle quali somiglianti ad alberi secolari, distano una cinquantina di miglia da Los Roques.
Las Aves cioè in spagnolo gli uccelli. Il mondo delle sule.
Simili ai gabbiani, ma più leggeri e affusolati, alle Las Aves se ne distinguono diverse varietà, la più comune è di colore grigio tortora, bellissima è quella bianca con la testa nera e il becco colorato. Nidificano a centinaia sulle mangrovie ed è facile avvicinarsi con il tender fino a pochi metri da loro. Sono curiosissime: volteggiano attorno al gommone o alla barca dirigendo la loro testolina verso di noi con uno sguardo indagante e si accostano, quasi a toccare, alla mano che Cesare ama stendere verso di loro.
Un mondo selvaggio e incontaminato quello de Las Aves; vi si ferma solo qualche barca a vela di passaggio verso le Antille Olandesi o qualche peschereccio venezuelano. A terra non vi sono tracce di interventi umani, tranne i resti di un bivacco costituito da due tronchi disposti a L,  usati sicuramente come sedili,  e un grande focolare delimitato da sassi, e tranne un impercettibile e variamente interrotto sentiero che segue la costa interna fino al ruggente reef esteno.
Abbiamo trascorso un'intera giornata perdendoci nel dedalo di isolotti ricoperti di mangrovie; spesso spegnevamo il quattro cavalli del dinghy e ci lasciavamo trasportare dalla corrente e dal vento incantati dall'orchestra di cinquettii e dal rombo lontano dei frangenti sul reef esterno. Abbiamo fatto tantissime foto e riprese, chissà se da questo materiale si potrà ricavare qualche cosa di interessante.
Poi trovata un spiaggetta, abbiamo potuto ormeggiare il gommone e ci siamo inoltrati a piedi lungo la costa interna. Resti di una barca a vela in vetroresina, ne era rimasta soltanto l'opera viva mutilata del timone e del bulbo con ampi squarci sul lato destro, erano adagiati sui coralli del bagnasciuga. Continuiamo fino a raggiungere l'oceano che si frangeva sul reef: assordante e ammaliante. Ci siamo messi a raccogliere conchiglie con l'intenzione di cominciare a capirene qualche cosa di più  portandole in barca e consultando il libro di malacologia che avevo prima comprato a Roma prima di partire.
 
Giuseppe