Traversate 2

Viaggiando verso Ovest
Giuseppe Tuttobene
Tue 20 Apr 2010 18:51
8:08.28S 132:26.32W
Forse dalle ultime riflessioni su 'le traversate' ho
potuto dare l'idea di un mondo totalmente idilliaco e incantato in cui ci
immerge desiderando di rimanervi indefinitivamente. In realtà con il passare dei
giorni di navigazione prendono corpo coscienze diverse.
Con quello che mi accingo ad esprimere non voglio
assolutamente ritrattare tutto ciò che avevo manifestato innanzi. Solo
che piano piano quello che era stato vissuto come cosa meravigliosa, sia
perchè tale e sia in quanto novità, diventa abitudine, routine,
ripetizione.
Sono giorni e giorni che non tocchiamo le vele, il
nostro intervento su questa barca che corre da sola, a volte volando, si riduce
a qualche minima azione sul timone automatico nel senso di poggiare se il vento
aumenta un pochino o di orzare nel caso opposto.
La vita di bordo scorre con ritmi ormai scanditi che
conosciamo alla perfezione. Come per i vecchi, la cui giornata si riduce a pochi
piaceri, anche per noi i momenti più importanti sono la preparazione e il
consumo dei pasti.
Aspettiamo di arrivare alla nostra meta.
La monotonia della navigazione è assolutamente legata
alla facilità della stessa e per questo ringraziamo gli elementi che fino adesso
sono stati clementi con noi. Sicuramente sarebbe stato tutto molto più
movimentato se avessimo dovuto combattere con il mare e con il vento! In
quel caso, però, sarebbe stato un penoso e pericoloso incedere.
Ci inventiamo varie attività, oggi per esempio ci siamo
messi a sistemare lo sportello del frigo che si chiudeva male: il lavoro ci ha
preso l'intera mattinata.
Oppure il fare il pane, o le piadine, o il costruire
esche con spezzoni di cime per pesci che alla fine rompono le lenze o gli ami, o
ricucire lo spray hood che mostrava segni di stanchezza, o a lucidare le dorade
che ostentavano macchie di ruggine. Ma i momenti di estasi, come di fronte a questa
immensità solcata dallo scafo nella notte, tra spume
bianche fosforescenti, spinto unicamente da un elemento, il vento, che
ti muove in avanti per miglia e miglia da una parte all'altra
dell'oceano, non mancano e ricompensano ampiamente per quei momenti di noia che
a volte sono capitati. La notte scorsa mi sono addormentato sul solito sacco di
spinnaker a piede d'albero ascoltando il frullare delle onde che passavano sotto
la barca.
Un modo di essere che a noi di bordo piace.
Giuseppe
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