Spinnaker

Viaggiando verso Ovest
Giuseppe Tuttobene
Sat 10 Apr 2010 16:48
3:14.74S 97:53.62W
Il pomeriggio di ieri è volato lavorando alle vele e
alle attrezzature.
Avevamo da poco finito di pranzare e il sole
ormai illuminava la barca da prua, non per niente ho intitolato questa
storia "Viaggiando verso ovest", in altri termini il sole già volgeva a ovest e
ci permetteva, in controluce, di individuare due buchini proprio al centro del
gennaker. E siccome l'anno prima durante l'ARC avevamo notato un buco simile
sullo spinnaker e, fregandocene, abbiamo lasciato che la vela dopo pochissimo
scoppiasse, nessuno di noi voleva ripetere l'esperienza e quindi si è deciso di
cambiare vela. Fino a qui tutto sembrerebbe abbastanza lineare, ma devo fare
alcune precisazioni in proposito.
Su Chloe ci sono due gennaker e uno spinnaker, i due gennaker
hanno la calza, lo spi no. La calza, per i non addetti ai lavori, è come appunto
una lunga calza che ha ad una delle due estremità una sorta di imbuto, che serve
ad issare e ad ammainare queste vele molto più facilmente che
senza.
Noi avevamo deciso di usare lo spi, con il vento in poppa
piena funziona meglio, il quale purtroppo non aveva la calza. Pertanto, armati
di buona lena, abbiamo svolto il secondo gennaker all'interno della
barca, tenete presente che questa vela è lunga quasi 25 metri, ne
abbiamo sfilato la calza, l'abbiamo ripiegato e riposto in cala vele, abbiamo
svolto lo spinnaker, abbiamo rimontato la calza in questo, abbiamo ammainato il
gennaker bucato.
A questo punto abbiamo approfittato per invertire la drizza
che il giorno precedente era stata impiombata da Fabio: questo ha comportato che
Cesare, con la barca che rollava molto e l'albero che oscillava descrivendo nel
cielo archi di oltre otto metri, salisse in testa d'albero a liberare il
testimone, che era bloccato nella puleggia, e a far passare la nuova drizza. E'
stato veramente eroico.
Dopo mezz'ora eravamo tutti in pozzetto, stanchi ma contenti,
ad ammirare la vela che gonfia di vento spingeva ondeggiando Chloe.
Era ormai buio e dal pozzetto sentivo un cigolio, era la
drizza di spi che lavorava male e rischiava di usurarsi. Mentre Cesare ed io
eravamo a prua per risolvere il problema, ecco che sentiamo un "tac" e vediamo
lo spinnaker sventolare a bandiera: si era rotto il braccio di dritta, grosso
venti millimetri, evidentemente era rovinato!
Il vento era rinforzato, veniva esattamente da poppa, quindi
decido, per la contentezza di chi ha previsto un arrivo tardo di Chloe alle
Marchesi, di proseguire con la sola randa: dare genoa avrebbe significato
orzare di almeno venti gradi e l'aumento di velocità ci avrebbe
appena pagato l'allungamento di percorso.
Giuseppe
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