Onde

Viaggiando verso Ovest
Giuseppe Tuttobene
Fri 29 Jan 2010 20:49
10:48.03N 77:28.58W sempre in navigazione diretti a
Panama.
Giovedì 28 gennaio alle ore 13.30 ricevo un
meteofax dallo " Hurricane Center" di Miami con una scrittarella proprio sulla
nostra area di navigazione: DVLPG GALE, cioè burrasca in
formazione.
Fino a quel momento avevamo avuto mediamente vento
intorno i 25 nodi.
Alle ore 14 ricevo un altro meteofax dove la
scrittarella era diventata più semplicemente GALE. Secco: burrasca.
Fuori tutto continuava come prima, ma molto
coscienziosamente e fidandoci della validità della previsione, ammainiamo la
randa e ci mettiamo in assetto di burrasca.
Ha ritardato, ma poi è arrivata dapprima forza 8,
quindi 9. Da ieri pomeriggio, tutta la notte e tutta la mattinata,
ininterrottamente, ha soffiato sulla nostra piccola vela e sul grande mare. Da
qualche ora è passata di nuovo a forza 8 e adesso è scesa a forza 7,
quindi non è più burrasca ed è tutta un'altra cosa..
Non vi parlerò del mare dicendo che le onde erano
gigantesche oppure 'sembravano colline' o anche "facevano paura" niente di tutto
ciò, mi soffermerò invece cercando di descrivere alcuni comportamenti di esse
che definirei particolari.
Abbiamo conosciuto infatti le onde che potrei
chiamare giocherellone, queste si arrampicano sullo specchio di poppa e, quasi a
voler curiosare dentro la barca, scavalcano dolcemente, senza alcuno spruzzo, il
paramare del pozzetto e scompaiono incredibilmente avvolgendosi dentro
gli ombrinali (*) come fossero un filtro magico.
Una di queste giocherellone, ma più sfacciata,
ha avuto l'impudenza, superando il paramare del pozzetto, di infilarsi tra il
corpo di Cesare e la panca del timoniere, dove lui era sdraiato, e di spostarlo
delicatamente quaranta centimetri più avanti dove la panca non c'era
più; per terra insomma.
Un altro comportamento è francamente più
maleducato: stavolta con fragore sfolgorante di bianco ti prendono alle spalle
e, come nel caso sempre occorso al povero Cesare, ti sbattono violentemente
sul timone allagando il pozzetto.
Al mio turno io sono stato molto più bravo di
lui, infatti mi sono tenuto saldamente alla chiesuola della bussola e ho
aspettato che mi facesse sciampo, doccia, massaggio shatzu e per finire
pediluvio al cloruro di sodio dato che per scaricarsi, il pozzetto, ha impiegato
qualche minuto.
Altre volte invece fanno il percorso inverso in
modo tanto subdolo da avermi indotto a pensare cose strane. Ero al timone di
notte e mi sento lambire i piedi da un liquido tiepido, non c'erano stati
schizzi o cose del genere, non sapevo cosa pensare tanto che, considerata
la condizione, non intendo dire la mia condizione di arteriosclerotico
prostatico, ma quella esterna, del mare, ho pensato che forse me l'ero fatta
addosso; poi toccandomi nel posto giusto ho escluso l'evenienza e ho scoperto
che invece erano state le giocherellone che stavolta risalivano in silenzio dal
famoso ombrinale.
Giuseppe
(*) Per i non addetti ai lavori gli ombrinali sono gli scarichi del
pozzetto. |