il naso fuori il Mediterraneo

Brigante
David Bracci e Ilva Bonsignori
Thu 5 Nov 2009 10:44
Oggi  è un giorno importante per noi, ma sopratutto per Brigante, perchè finalmente dopo tanti sacrifici mette la prua oltre le Colonne d'Ercole.  Siamo assistiti per il Meteo da un "Ruter" italiano: "Navimeteo, il quale attraverso il telefono satellitare oppure la posta elettroica, con  Sailmail e il Pactor ci accompagnerà in questa prima navigazione in Oceano.
 
A Malaga (Benalmadena), ci raggiungono Andrea e Caroline, trascorriamo un paio di giorni per prepararci e consultare le previsioni, poi il 5 Novembre decidiamo di partire.
Le previsioni sono un pò incerte, si prevede un vento leggero per le prime ore, poi un rinforzo da Nord-Ovest, che ci rallenterà nel passaggio di Gibilterra, ma che subito dopo ci aiuterà nella discesa verso le Canarie.
A dire il vero, consultando i vari siti internet  avevo visto per i giorni futuri un movimento particolare delle isobare a Sud del Marocco, ma non tutti i modelli riportavano questa situazione, infine una risacca particolarmente fastidiosa in porto ci ha dfinitivamente spinto a partire.
 
Così il giorno 05.Novembre 2009 salpiamo da Malaga, con un vento leggere da Nord-Ovest che diventa Ovest più intenso man mano che ci avviciniamo a Gibilterra.
La navigazione è tranquilla e piacevole, passiamo lo stretto di notte con un traffico di navi nella media, poi mettiamo la prua a Sud.
Il vento comincia a rinforzare, 15 /20 / 25 nodi, ci permette così di correre al lasco con randa (1 mano) e trinchetta a oltre 7/8 nodi, poi la sera del giorno 08.11.09  rinforza a 30 / 35 nodi. Il vento rinforza ancora, l'anemometro indica raffiche a 40, così decidiamo  di ridurre ancora, ma a causa di una manovra errata la scotta della trinchetta finisce libera nelle draglie, il vento a oltre 40 nodi fa sventare pericolosamente la vela ormai libera e la scotta  annodata ai candelieri li sfila dai bicchierini e li sbatte contro la falchetta e la coperta.
Così Andrea ed io ci prepariamo prima a chiudere la randa, poi ad andare a prua. Con qualche difficoltà riusciamo a mettere nella cabina equipaggio/cala vele la trinchetta e le scotte danneggiate, rientriamo in pozzetto per prendere fiato e notiamo che il vento è salito oltre i 50 nodi con raffiche a 65, poi l'anemometro in testa d'albero è volato via.
Il mare era molto gosso così senza volerlo abbiamo visto che Brigante alla cappa secca si comportava bene ed abbiamo deciso di riposarci fin quando il vento fosse diminuito.
Abbiamo dovuto aspettare 60 ore prima di poter tornare in coperta e riaprire le vele.
E' stata un'esperienza dura ma formativa sotto diversi aspetti: la sicurezza, la tecnica, l'equipaggio, i materiali.
 
Così dopo 7 giorni arriviamo a Lanzarote.
 
il capitano