Anita day 6 serale - 20:35.25N 29:22.20W

Anita Blog
A.Sironi / E. Malingri
Fri 30 Nov 2018 21:40

Day 6

La notte trascorre tranquilla anche se Anita balla molto ed è difficile dormire. La sera prima verso le 21.30 abbiamo preso una mano di terzaroli. Il vento era salito a 25-27 nodi ed era difficile controllare l’andatura con la randa piena. Il problema è che durante la notte il vento è ridisceso mentre l’onda è rimasta alta e con poca tela Anita è rallentata e balla molto. I turnisti della notte non se la sentono di svegliare gli altri per togliere la mano, operazione apparentemente semplice ma più complicata al buio con molta onda. Alla fine la togliamo durante il turno di Andrea ed Enrico, verso le 8 di mattina.

Rallentati dall’assenza di un genoa grande abbiamo purtroppo perso posizioni. Starling e Lorraine, entrambe più grandi e pesanti di Anita e dunque penalizzate con venti più leggeri, sono ormai davanti di una ventina di miglia guadagnate negli ultimi due giorni di vento forte. L’ideale sarebbe che il vento scendesse sotto i venti nodi in modo da consentirci di issare il gennaker tangonato ma durante tutto il giorno il vento resta attorno ai ventidue nodi con raffiche a 25-26. L’umore su Anita è decisamente più basso dei giorni precedenti. Ci rendiamo conto di essere più lenti e di non avere mezzi per poter riprendere a correre come nei giorni precedenti. Enrico M resta confidente che continuando verso ovest il vento si ridurrà e ci consentirà di issare il gennaker.

In tarda mattinata Federico e Alberto pescano un’altra lampuga che ci apprestiamo a mangiare per cena. Per pranzo ci limitiamo a una grande insalata mista con uova sode preparata da Renato. Per cena lo chef ha già previsto pasta e fagioli.

Nel pomeriggio pisolino e letture. E’ una bella giornata e si può stare al sole in pozzetto. Enrico S ed Enrico M procedono ad alcuni lavoretti di riparazione delle vele a prua.

Con la randa piena Anita riprende a correre sui 9-10 nodi, non abbastanza per riprendere le due leader del gruppo, le quali viaggiano più o meno alla stessa velocità. Nel tardo pomeriggio facciamo un timido tentativo di issare il gennaker ma Andrea ed Enrico M alla fine si convincono che il vento è ancora troppo forte. Se dovessimo perdere il gennaker la regata sarebbe compromessa e non vogliono rischiare. Andiamo dunque avanti con fiocco e randa piena.

Purtroppo il rischio prospettato si manifesta in serata. Appena prima del tramonto decidiamo di prendere una mano e issare il gennaker. Appena issato ci accorgiamo che ha un taglio sulla parte superiore. Lo ammainiamo immediatamente, riissiamo il fiocco e strambiamo con rotta verso sud a cercare il vento più forte. Il morale in pozzetto precipita. Il gennaker tangonato era la nostra arma segreta per recuperare la distanza da Starling e Lorraine. Enrico M non si dispera. Si decide che la mattina successiva proveremo a montare il gennaker di Andrea con il tangone e la calza.

Cena a base di pasta e fagioli di Peppino, il bar di Las Palmas: una mazzata pazzesca. Con un bicchiere di vino rosso l’ideale per affogare il dispiacere del gennaker e andare a nanna. Domani è un altro giorno e si vedrà.

Andrea