Io e la pesca...

A Tale of Sailing
Francesco Magliano
Fri 12 Apr 2013 12:31
07:23.00 N 84:35.7 E
 
....non andiamo d'accordo.
Prima di lasciare casa a febbraio mi ero attrezzato bene per fare, finalmente, delle battute di pesca profique.
Sono andato dal guru, ho comprato la lenza piu' resistente, le esche giuste e mi sono sottoposto ad una specie di seduta psicoanalitica per far venire fuori i miei errori e apprendere le tecniche giuste.
Prima di partire ho fatto anche del training autogeno per far andare via la compassione per la povera preda e convincermi che se io pesco e uccido il pesce e' la legge di natura.
Ad oggi il bottino constava in un misero tonnetto (la cui coda venne mangiata da qualcosa di piu' grosso mentre lo recuperavo...) e zero esche perse. Questo si, un vero progresso.
Stamane come al solito ho buttato la lenza, cambiando prima l'esca perche' mi sentivo ispirato dal calamaretto. Dopo circa un'ora il mulinello parte a tutta birra e si stoppa. Convinto che sia stato un falso allarme, (spesso si pesca della sporcizia) inizio a recuperare. All'improvviso il filo riprende tensione e BANG. F***K!! Esca e filo prezioso partiti....Intanto che cerco di capire cosa sia successo, un grosso marlin inizia a saltare fuori dall'acqua come un dannato. Ci segue. Si affianca. Salta e risalta scuotendo la testa cercando di liberarsi dall'esca ormai troppo infilata nella sua bocca come un piercing eterno, per poi sparire negli abissi.
Sono rimasto cosi' cinque minuti a fissare la canna e il suo filo penzolante nella scia della barca e nulla puo' il training autogeno per evitare che mi senta enormenente dispiaciuto per questa bellissima bestia che morira' comunque invano. 
Per quanto rigurda la navigazione, nulla e' cambiato. Tanto motore, qualche danza della pioggia per rinfrescarci e filetto di manzo surgelato per cena.
 
Un saluto dal Sultano