COSTA EST DI GRANDE TERRE DA PORT BOQUET E RITORNO A NOUMEA

Refola
Alessandro Nodari
Thu 15 Oct 2015 06:54

22:16.64S 166:26.41E

Giovedì 8 ottobre alle 7.30 salpiamo da Ile Toupeti diretti alla Baia de Ouinne, a 26 miglia. Il vento è sempre sul nostro naso tra i 20 e 25 nodi, con raffiche a 30: altra giornata di bordi con la barca piegata ed un vento apparente tra i 25 ed i 30 nodi.

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Navighiamo sempre tra la costa e la barriera, che in alcuni tratti è costituita da fondali variabili da 2 a 10 metri, tra l'altro non completamente cartografati, senza alcun riparo dall'onda oceanica, che arriva a circa 2 metri di altezza.

Alle 16 arriviamo alla Baia de Ouinne, ancoriamo nell'angolo SW su un fondale di fango/sabbia sui 9-10 metri (21°59.088'S 166°41.349'E). Il log ci segna 48 miglia percorse.

La baia è aperta ad E-NE, perciò l'onda da ESE riesce ad entrare ed a rendere il nostro ancoraggio abbastanza rollante; si potrebbe mettere un ancora a poppa per tenere la prua rivolta all'onda, ma visto che resteremo solo una notte, decidiamo di sorbirci questo rollio.

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Il contesto non è tra i più belli: siamo in prossimità di una cava per l'estrazione del nichel, acque torbide, alla fine della baia c'è un istmo che la separa dalla laguna interna formata dalla foce del river Ouinne. Su questo istmo c'è il villaggio, la cui maggior occupazione leggiamo essere il lavoro della cava, sulla testa nord leggiamo esserci un piccolo porticciolo privato dove si può accedere con il dinghy.

La laguna interna si può raggiungere con barche di basso pescaggio o con il dinghy, i fondali variano tra 1 e 2 metri ; potrebbe essere interessante fare un giro fino al villaggio, ma il tempo e l'ancoraggio non ci ispirano a passare qui una giornata.

Venerdì 9  lasciamo la Baia de Ouinne diretti a Baia de Yate a circa 20 miglia. Sarà il nostro ultimo ancoraggio sulla costa est di Grande Terre; come da copione il vento è costantemente tra i 20-25 nodi e la larghezza della laguna in questo tratto comincia a ridursi, per cui i bordi sono più corti e  aumentano in numero.

BORDI DA KOUAOUA A PORT BOUQUET

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BORDI DA PORT BOUQUET ALLA PASS DI HAVANNAH

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Alle 14.20 siamo a Baia de Yate, il log ci dice che di miglia ne abbiamo fatte 36.

L'ingresso è segnalato con l'allineamento di due triangoli contrapposti posizionati sulla montagna, sulla rotta 283°; la baia è ampia, ma la parte profonda utilizzabile per l'ancoraggio ha un raggio di circa 200 metri. Ancoriamo al centro, circa 200 metri ad W del segnale rosso che delimita il basso fondale nella parte sud, fondo di sabbia/fango sui 7-8 metri (22°09.144'S 166°56.299'E).

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Come la precedente, anche questa baia è aperta ad est, così l'onda entra, smorzata solo dai bassi fondali ai margini, dove frange vistosamente.

C'è un altro ancoraggio circa mezzo miglio più all'interno, in prossimità di un ponte che unisce le due sponde, ma bisogna percorrere uno stretto passaggio, dove l'acqua torbida impedisce di distinguere le profondità; peraltro in questa baia sfocia il Petite Riviere Yate, che potrebbe accumulare detriti sulla foce, variando quindi in modo imprevedibile le profondità.

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Sul lato sud della baia vediamo i tetti di un villaggio, ma anche in questo caso il rollio ed il tempo non ci invogliano a soste ed esplorazioni.

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Sabato 10 ottobre salpiamo da Baia de Yate per percorrere le ultime 12 miglia di bolina sulla costa est di Grande Terre, poi saremo nella Passe di Havannah, con il vento al traverso e con l'onda smorzata dalla estesa laguna sud.

Abbiamo programmato la partenza alle 8.15, in modo da essere sulla Pass Havannah almeno  un'ora dopo la bassa marea delle 11.00 e di poterci così avvantaggiare della corrente a favore.

Il vento è costante sui 20-25 nodi; appena usciti dalla baia troviamo onde di un paio di metri, provocate dalla brusca variazione di fondale. Tiriamo il primo bordo verso NE, e poco dopo un aumento del vento sotto un groppo ci induce a ridurre ulteriormente la randa, ma la manovra non riesce, controllo se si è aperto l'interruttore di protezione del motore, ma quello è a posto, è saltato invece il riduttore meccanico del rullaranda, già riparato lo scorso anno.

In questo caso la randa si può manovrare a mano, ma bisogna sganciare il meccanismo del motore, difficile da fare con la randa che porta anche un minimo di vento; dobbiamo rimandare all'arrivo quando saremo in acque più calme e con meno vento.

Proseguiamo con i nostri continui bordeggi ed alle 12.45 siamo alla pass di Havannah, per circa 15 minuti abbiamo circa 2 nodi di corrente contraria, poi arriva la fase neutra: finalmente è tutta un'altra musica, mare e vento al traverso, l'onda non supera il metro, viaggiamo a 7-8 nodi.

Alle 14.30 raggiungiamo la Baia de Prony e ancoriamo nella Bonne Anse a SE, dove siamo già stati dopo la traversata dalle Fiji. Finalmente acque ferme, sembra di essere inchiodati al fondo, e ci concediamo una bella giornata di relax.

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Il giorno dopo con il vento in poppa raggiungiamo nuovamente Noumea. Il marina di Port  Moselle non ha posti disponibili in banchina, restiamo fuori prendendo un gavitello privato momentaneamente libero. Solo fino al mattino seguente, però, quando il legittimo proprietario arriva con il suo catamarano e ci chiede gentilmente di lasciare libera la boa.

La stessa mattina il marina ci assegna un posto in banchina. Possiamo dedicarci alle riparazioni, alle pulizie e allo studio della meteorologia per la traversata verso la Nuova Zelanda.

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