LAUTOKA, isola di Viti Levu, Fiji

Refola
Alessandro Nodari
Sat 15 Aug 2015 22:33

17:36.07S 177:26.46E

L'atterraggio alle Fiji è stato molto bello: nelle ultime 24 ore una percorrenza da record (186 miglia, velocità media 7,75 nodi), poi l'entrata a vela nella pass Navula, a 9-10 nodi, con la marea crescente che ci regala una corrente a favore di circa 2,5 nodi.

Il Navula Passage è ampio e ben segnalato con beacon alti e luminosi (rosso a sinistra e verde a destra), inoltre c'è un allineamento luminoso per 77°, l'ingresso è quindi facile anche di notte.

Alle 11.15 del 10 agosto ancoriamo a Momi Bay, appena dentro la pass, proprio davanti ai segnali di allineamento, su un fondale fangoso di 9 metri (17°54.953'S 177°16.073'E).

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Per una volta, contravvenendo alle regole, Lilli ed io scegliamo di passare una giornata da clandestini, dedicandola ai festeggiamenti e al riposo. D'altronde, per essere ligi dovremmo navigare ancora 3-4 ore fino a Lautoka, arriveremmo nel pomeriggio con le pratiche di ingresso da fare, la gente che saliva a bordo, fino a sera non avremmo avuto un attimo di tregua.

Invece abbiamo scongelato le ultime due porzioni di pasticcio e ci siamo finalmente gustati l'aperitivo del tramonto.

Dopo una bella dormita, il giorno seguente salpiamo per Lautoka, a 24 miglia, ma poiché essendo partiti con calma saremmo arrivati giusto nella pausa pranzo (il che ci avrebbe costretto a pagare un extra alla Dogana), a circa tre miglia dall'arrivo decidiamo di contravvenire nuovamente alle regole e ci fermiamo a Saweni Bay, 9 metri di fondo su fango (17°38.352'S 177°23.735'E); la baia è bella, ampia e riparata, ci sono altre 5 barche ancorate, sostiamo per il pranzo e salpiamo infine per Lautoka.

Per entrare in barca alle Fiji è necessario inviare preventivamente, almeno 48 ore prima, una e-mail con allegato l'apposito modulo di Advance Notification for Yacht (scaricabile da internet al sito www.frca.org.fj, destinatario yachtreport {CHANGE TO AT} frca {DOT} org {DOT} fj). E noi questo l'avevamo fatto; non ci eravamo però accorti, se non all'ultimo momento, che la guida “A mariners guide to Fiji” edizione 2015 (distribuita gratuitamente nei marina e nei negozi di nautica non solo alle Fiji, ma anche in Nuova Zelanda e alle Tonga) riporta una novità rispetto alle procedure del 2014, cioè che due diversi moduli di preavviso devono essere inviati anche alle autorità della Health Quarantine e della Bio-Security (quarantena e sicurezza biologica). E questo noi non l'avevamo fatto! All'apprensione (soprattutto di Lilli, ovviamente) per il rischio di essere multati si aggiunge anche il timore che nell'ispezione a bordo trovino tutto il vino, gli alcolici e le sigarette, che abbiamo regolarmente comprato al Duty Free delle Vanuatu, ma in quantità di molto eccedenti i limiti di importazione consentiti alle Fiji.

Alle 14.15 chiamiamo sul canale 16 VHF il Lautoka Port Control per chiedere l'autorizzazione ad entrare ed ancorare; dichiariamo di venire dalle Vanuatu e di dover espletare le formalità di ingresso.  Ci rilassiamo nel sentirci rispondere che ok, possiamo entrare, e che ci aspettano a terra per le pratiche.

Alle 14.30 caliamo l'ancora circa 200 metri a nord del porto, su un fondale fangoso di circa 8-9 metri (17°36.076'S 177°26.469'E).

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Aliamo il dinghy e ci rechiamo a terra, ma ancora prima di legare il gommone ci avvicina l'addetto alla Quarantena il quale ci informa che, poiché proveniamo dalle Vanuatu che sono un paese a rischio per la malaria, deve venire a bordo a spruzzare un anti-mosquito! Ripetutamente ci chiede se stiamo bene, e dopo aver inondato la barca di un comune DDT finalmente ci consegna la Clearance del Ministero della Salute. In dogana ci fanno compilare nuovamente il modulo di preavviso che avevamo già inviato via mail (avvertenza: meglio stamparlo e portarlo con sé, perché loro lo pretendono ma non ne salvano copia) e solo verso le 17 riusciamo a completare l'ingresso doganale, ottenendo anche i timbri sul passaporto. Per terminare ci manca la Bio-security, che ha sede lì accanto ma nel frattempo ha chiuso i battenti, ed il permesso di navigazione nelle acque fijiane (da richiedere in città, al District Office). Queste due operazioni le rimandiamo al giorno dopo.

Prima che faccia buio, riusciamo a fare un salto in città (raggiungibile a piedi in 15 minuti, oppure in autobus -0,70 FJ$- o in taxi -da 3 a 5 FJ$-) per comprare due schede sim (una Digicel per le telefonate ed una Vodafone da usare con la chiavetta modem per i dati) e per un po' di spesa al bel mercato ortofrutticolo ed al supermercato della catena MH.

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Lautoka è la seconda città delle Fiji, dopo la capitale Suva; è anche questa una città moderna, movimentata, con molti negozi alla moda.

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Come a Suva, moltissimi indiani, giunti come schiavi in epoca coloniale ed ora a tutti gli effetti facenti parte della comunità che si definisce indo-fijiana.

Ci sono voluti tre giorni per avere il permesso di navigazione. Ora, dopo aver pagato 279,50 FJ$ (114,60 €) per la Quarantena, 201,83 FJ$ (82,75 €) per la Bio Security (hanno preteso 100 FJ$ in più per le immondizie, la cui raccolta secondo la guida citata doveva essere compresa nella tariffa base), siamo liberi di andarcene a zonzo per le Fiji. Ci resta solo l'obbligo di riportare settimanalmente la nostra posizione al solito indirizzo yachtreport {CHANGE TO AT} frca {DOT} org {DOT} fj

Stamattina, sabato 15 agosto, salpiamo da Lautoka ed iniziamo il nostro nuovo giro alle Fiji.

Alessandro




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