MOOREA

Refola
Alessandro Nodari
Sun 15 Jun 2014 21:03

17:30.25S 149:49.26W

Nel nostro primo giorno a Moorea il meteo e’ stato davvero inclemente: cielo coperto di nuvole, pioggia incessante, solo la sera abbiamo qualche leggera schiarita, ma il vento  continua a soffiare con raffiche rabbiose da 30 nodi, che scendono dalla montagna alle spalle della baia di Cook, facendo brandeggiare la barca di 60° da una parte e dall’altra; per fortuna che l’ancoraggio e’ su fango compatto, e la tenuta e’ assicurata.

Il miglioramento del giorno seguente ci da’ la possibilità di noleggiare un’auto e di girare l’isola da perfetti turisti.

Scopriamo cosi’ le vaste produzioni di ananas, soprattutto nelle colline intorno alla baia di Cook, i boschi con alberi altissimi, le coltivazioni di ortaggi.

Nel nostro giro non poteva mancare il “Belvedere”, un punto cospicuo sulla montagna, dal quale si possono vedere contemporaneamente le due baie di Cook e di Opunohu, separate da un promontorio altro e sottile. Lo scorso anno avevamo tentato di raggiungerlo a piedi, ma vi avevamo rinunciato dopo un’ora di cammino sotto il sole. Questa volta, facilitati dall’auto, abbiamo percorso la strada sterrata (Route de l’ananas) che si inerpica dal fondo della baia di Cook fino a raggiungere la strada asfaltata che partendo dalla baia di Opunohu  conduce al Belvedere.

Nel nostro percorso lungo costa osserviamo che, pur non essendo navigabile la laguna tra il reef e l’isola, ci sono quattro accessi che conducono ad altrettante baie: a SW la pass Matauvau, a SE le pass Teruaupu e Tupapaurau, infine 2 miglia a nord di quest’ultima, la pass Vaiare, dove arrivano i traghetti da Tahiti, con il terminal per l’imbarco delle auto.

Nella baia di Vaiare, il cui accesso e’ segnalato da una coppia di beacon rosso e verde sul reef ed un allineamento a terra, esiste anche un piccolo marina dove vediamo ormeggiato un discreto numero di barche a vela; a Vaiare c’e’ anche il piu’ grande supermercato dell’isola, che fa parte della catena Champion.

Il villaggio principale dell’isola e’ Maharepa, che si trova sul lato nord dell’isola, 2 miglia ad est della pass della baia di Cook: centro commerciale dei negozi di perle, vi si possono trovare anche l’ufficio postale, alcuni ristoranti e un supermercato.

Nella baia di Cook, piu’ abitata di quella di Opunohu, ci sono una pescheria, con un moletto per scendere a terra con il dinghy, un distributore della Mobil con la pompa su un pontile, in testa al quale le profondita’ sono adeguate solo per piccole barche a vela (il fondale risale rapidamente a 30 cm.). Durante l’orario di apertura del distributore (cioe’ fino alle 17) si può lasciare il dinghy al pontile, in alternativa 100 metri più a nord c’è il resort Bali Hai, che ha un moletto utilizzato dalle barche per le escursioni, al quale si può accedere, avendo l’accortezza di non intralciare le manovre delle barche.

Per le barche gli ancoraggi migliori sono naturalmente nella baia di Cook e nella baia di Opunohu, contornate da uno skyline montagnoso paragonabile a quelli delle Marchesi; entrambe le baie, nella parte esterna, hanno anche una piccola zona di ancoraggio tra il reef e l’isola subito ad est della pass.

Ad ovest della baia di Opunohu con un percorso segnalato da beacon si arriva ad un altro ancoraggio (posto per 2-3 barche) davanti al paese di Papetoai, un punto cospicuo è la chiesa ottogonale dal tetto rosso; c’e’ anche un porticciolo ben riparato con profondità all’ingresso oltre i 3 mt. che si riducono gradatamente all’interno sotto i 2 mt.; nel paese c’e’ la posta, un supermercato e qualche ristorante.     

Giovedi’ 12 giugno si conclude la nostra sosta a Moorea. Salpiamo alle 8.00: la catena e’ per lunghi tratti intrisa di fango e ci occorrono tanta pazienza e tanta acqua, per lavarla prima di introdurla nel pozzo. Solo alle 9.00 usciamo dalla pass, e fuori ci accoglie un vento da est sui 15 nodi: con due lunghi bordi di bolina raggiungiamo la pass di Papeete alle 11.30, e con l’ok del Port Control entriamo in porto al Quay Yacht Marina.

Qui le cose sono cambiate, ci sono lavori in corso sulla banchina, e grosse chiatte sono accostate ai pontili galleggianti dove erano prima ormeggiati gli yacht, solo alcun barche delle escursioni hanno rimediato un posto. Abbandoniamo l’idea di fermarci e ci dirigiamo al marina di Taina, 5 miglia a sud nel canale, naturalmente bisogna richiedere l’autorizzazione al Port Control (ch 12-16 vhf) per passare davanti alla pista di atterraggio dell’aeroporto. Alle 12.30 siamo a Taina; dopo il rifornimento di carburante ancoriamo nell’area libera, anche questa fitta di barche, su un fondale di 17 metri, ma con buona tenuta  su sabbia; dentro al marina o alle boe non c’e’ posto, ci mettiamo in lista di attesa perche’ la settimana prossima avremo un cambio di equipaggio, Umberto e Rino rientrano in Italia mentre  arriveranno Franco ed Elena.

Alessandro

 

La Baia di Cook

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Lilli ed Umberto sul pontile dell’imbarcadero (Cook)

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L’arcobaleno segnala l’arrivo di qualche schiarita

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Il Belvedere

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Il porticciolo di Papetoai

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La baia del lussuoso resort Sofitel

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Il marina nella baia Vaiare

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