RANGIROA

Refola
Alessandro Nodari
Mon 2 Jun 2014 19:28

14:58.00S 147:38.21W

La sosta di una giornata alla pass di Manihi ci ha dato la possibilità di studiare in diretta le variazioni della corrente in funzione della marea: soprattutto in uscita, la corrente ha raggiunto intensita’ considerevoli, circa 5 nodi. Il flusso non e’ omogeneo in tutta la larghezza della pass: per una buona metà, nella parte est dove c’e’ il molo, e’ meno forte; abbiamo addirittura fatto il bagno, in un’acqua talmente trasparente che sembrava di poter toccare il fondo (invece erano 10 metri!).

Alle 15.00 di martedì 27 maggio salpiamo per la notturna che ci porta a Rangiroa, distante 100 miglia. Li’ la bassa marea sarà alle 9.38, dovremo quindi entrare nella pass dopo quell’ora, nella stanca di marea o con corrente entrante a favore.

Anche questa volta il vento soffia costante a 20-25 nodi, e nonostante le vele ridotte, Refola corre “troppo” veloce … a 15 miglia dall’arrivo siamo in piena notte: riduciamo drasticamente la velatura, ma anche con un straccetto di fiocco, non riusciamo ad andare sotto i 5 nodi.

Non ci resta che metterci alla cappa. In un primo momento con genoa a collo sopravvento, randa sottovento e timone all’orza; in questo modo, pero’, la barca scarrocciava troppo. Siamo andati meglio invece con la randa ridotta, senza genoa: la barca si stabilizza con un angolo di circa 60-70 gradi al vento  e la velocità si riduce a 1,5 nodi, le onde sono quasi al mascone … ma si balla ugualmente.

Attendiamo cosi’ fino alle 9.30, per poi avvicinarci alla pass di Tiputa e verificarne le condizioni.

Sul lato esterno della pass ci sono le classiche onde stazionarie, segno che la corrente e’ ancora uscente; telefoniamo ad un locale diving (organizzatori di uscite per sub) per chiedere a che ora sara’ la stanca (inversione di marea): ci dicono che sara’ alle 12 e che e’ meglio aspettare il primo pomeriggio per entrare.

Ritorniamo pazientemente alla cappa, altre 2 barche sono in attesa di entrare e passiamo anche a loro le informazioni ricevute dal diving.

Alle 12.30 ci presentiamo nuovamente sulla pass, le onde stazionarie all’ingresso sono sparite, la corrente entrante è di circa 3 nodi, le onde stazionarie sono ora sul lato interno della pass ma non raggiungono il metro; aggiriamo il cardinale nord e ci portiamo all’area di ancoraggio a circa 300-400 metri a NW del molo di attracco per le navi.

Ci sono alcune boe libere, sul portolano leggiamo che possono essere utilizzate dagli yacht di passaggio, previo controllo del corpo morto; scegliamo una boa in posizione strategica, vicina a costa, il corpo morto è ok, 2 grosse catene abbracciano un enorme corallo e arrivano in superficie, ci ormeggiamo e brindiamo al nostro atollo appena “ conquistato”.

Il mattino seguente, un taxi-boat ci si accosta e l’”autista”, molto arrabbiato, ci fa capire che non possiamo stare lì; siamo un po’ spiazzati da questo fatto che non sappiamo come interpretare, ma dopo circa un’ora il taxista ritorna ed in modo inequivocabile ci fa capire che la boa è solo per piccole barche.

Ci spostiamo di altri 300 mt ed ancoriamo di fronte al Kia Hotel, su un fondale di circa 10-12 mt sabbioso e con poche patate (14° 58’.001S 147° 38’.338W)

Le previsioni meteo dei prossimi 5 giorni ci dicono che il vento sarà costante sui 18-22 nodi, da ESE; Rangiroa offre pochi ripari da quella direzione: uno appena accettabile e’ quello dove siamo, l’altro e’ nell’estremo SE dell’atollo, a circa 26 miglia, che dovremmo fare contro vento e contro il mare … optiamo allora di rimanere ancorati davanti al Kia Hotel e di fare i turisti “terricoli” a Rangiroa!  

Alessandro

 

I fondali alla pass di Manihi

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Il Kia Ora Hotel a Rangiroa

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La pass Tiputa a Rangiroa

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Ancoraggio al Kia Ora Hotel

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