Isole della Societa’ : Moorea

Refola
Alessandro Nodari
Tue 30 Jul 2013 07:50

17:30.80S 149:51.20W

Venerdi 26 luglio, alle 9.10, lasciamo l’ancoraggio di Taina e, dopo aver ottenuto via VHF l’autorizzazione del Port Control, ripercorriamo il canale verso la pass di Papeete. Erroneamente, ritenevamo che il permesso accordatoci fosse valido anche per uscire dalla pass; invece no: quando avevamo appena superato l’aeroporto, il Port Control ci chiama al VHF, rimproverandoci per non aver chiesto l’autorizzazione ad uscire dalla pass … ci scusiamo cospargendoci il capo di cenere, e riceviamo istruzioni di uscire dopo il grosso catamarano che fa i collegamenti con Moorea, lo vediamo infatti apparire all’uscita del porto.

Il marinaio Lilli al timone si mette in rotta per la sua prima uscita da una pass … il vento e’ fortissimo, la visibilita’ scarsa e ci sono onde alte 4 metri, ma lei non si fa intimorire …. Beh, non e’ andata proprio cosi’: mare assolutamente piatto, totale assenza di corrente, usciamo tranquilli con l’allineamento di mede bianche e rosse, rotta 328°.  Alle 10.10 siamo fuori, e’ stato molto facile ma Lilli e’ felice e soddisfatta della sua impresa.

Facciamo rotta su Moorea; sono 14 M che percorriamo a motore a causa di un vento apparente decisamente scarso, solo a 3 M dalla pass di Moorea una brezza sui 12-15 kn ci da’ un po’ di spinta.

Alle 12.40 entriamo nella pass Avaroa, che da’ accesso alla baia di Cook; c’e’ un allineamento con 2 mede a 149°7’, aggiriamo a sinistra il reef ed ancoriamo nella stretta laguna (circa 200x700 mt), tra il reef e l’isola (17°28,90’S 149°48,79’W); i fondali, al centro sui 22 mt, risalgono ripidi fino a circa 2 mt.; grazie al bel tempo facciamo una sosta per un bagnetto e il pranzo, poi ci spostiamo in fondo alla baia di Cook, su un fondale di 14-15 mt di sabbia e fango; ci sono gia’ 6 barche ancorate, ma c’e’ molto spazio (17°30,23’S 149°49,28’W).   

Lo scenario che ci circonda e’ molto bello, ripidi picchi verdi si stagliano verso il cielo, un po’ come a Fatu Hiva e Ua-Pou alle Marchesi; dall’ancoraggio prendiamo il segnale  internet in wifi, per andare a terra sull’angolo SE c’e’ una costruzione azzurra con un tetto spiovente nero, e’ il mercato del pesce, e’ dotato di scivolo e molo in cemento, c’e’ perfino acqua in banchina!

Con Leopoldo e Giovanni scendiamo a terra: e’ sabato, poca gente per le strade, attraversiamo il villaggio e risaliamo la strada che porta al “Belvedere”, un punto in collina dal quale si possono vedere entrambe le baie, di Cook ed Opunohu, separate dal monte Rotui; speravamo di beccare un passaggio da qualche auto in transito, ma dopo un’ora di cammino sotto il sole, mancando ancora quasi 10 km, rinunciamo al Belvedere e torniamo indietro, accaldati ed affamati.

In fondo alla baia c’e’ uno snack gestito da cinesi (come molte altre attivita’, sia a Moorea che a Tahiti), mentre vicino al mercato del pesce ci sono 2 ristoranti, scegliamo il primo, piu’ vicino al mercato, dove mangiamo bene con circa 25 € a testa.

Il giorno successivo, domenica 28 luglio, ci spostiamo nella adiacente baia di Opunohu, 2 M piu’ ad ovest; per raggiungerla bisogna uscire dal reef e rientrare per un’altra pass. Anche stavolta entrambe le pass sono senza corrente ne’ onde: la pass Tareu, che immette alla baia di Opunohu, ha un allineamento con 2 mede, poste quasi in fondo alla baia, ma visibili per 156°8’, i passaggi sono comunque ampi e ben segnalati, con mede rosse e verdi.

Aggiriamo a sud il reef Vaipeu a sinistra della pass, ed ancoriamo nella laguna (circa 250 x 750 mt): acqua trasparente dai colori blu e turchese, fondali che variano da 7 mt al centro a 2 mt circa. Un ancoraggio molto gettonato, infatti ci sono una quindicina di barche, fitte fitte, diamo ancora su un fondale di 6-7 mt di sabbia corallina (17°29,41’S 149°51,06’W); dopo l’immancabile bagno, per stare piu’ tranquilli alla ruota, ci spostiamo in fondo alla baia Opunohu, su un fondale di 14-16 mt di fango e sabbia.

Anche qui lo scenario che ci circonda e’ come nella baia di Cook , anzi ancora piu’ bello: montagne verdi, acque calme. Purtroppo non c’e’ il segnale wifi, e anche l’atterraggio col dinghy e’ un po’ piu’ problematico. Sulla carta sono segnati 2 moletti: uno a SE che appartiene ad una bella villetta con un meraviglioso, grande giardino (quando siamo sbarcati non c’era nessuno a cui chiedere il permesso di lasciare il gommone); l’altro e’ a SW, un moletto privato in cemento, anche questo di pertinenza di una casa dall’altra parte della strada. Qui chiediamo al proprietario il permesso di sbarcare, ma il tizio, rispondendo in inglese alla nostra richiesta in francese, ce lo nega (!!!); torniamo quindi nell’ansa Robinson a  SE, 200 mt a nord del pontile della villa, dove c’e’ un boa bianca davanti all’ansa, ed il fondale permette di arrivare fino al muretto di sassi.

Sempre con Leopoldo e Giovanni, una volta a terra prendiamo un taxi (il servizio di autobus che fa la spola  dall’aereoporto a NE, fino al Petit Village a NW ha orari imprecisati, con una cadenza di 2 ore circa) fino al Petit Village a circa 7 km, un piccolo centro commerciale e turistico, pieno di negozi, baretti e ristorantini. Pensiamo di noleggiare un auto: proviamo con l’Avis, presso l’hotel Intercontinental, e da Albert Rent Car di fronte (un po’ meno caro), ma non ne troviamo di disponibili.

Troviamo invece un simpatico snack sulla spiaggia, 1 km ad ovest del villaggio Papetoai, dove a parte l’attesa si mangia bene con circa 16-18 €.

Il villaggio di Papetoai, davanti alla chiesa ottagonale, ha un porticciolo per piccole barche equipaggiato con bitte, colonnine per l’elettricita’ e rubinetti per l’acqua, ma apparentemente in stato di abbandono (nessuna barca era in porto). Davanti al porto, segnalata anche dal portolano, c’e’ un’ansa ampia circa 200 mt, dove si puo’ ancorare su un fondale di 15 mt.

Appagati dal pranzetto in riva al mare e un po’ stanchi per la camminata (!!!) sotto il sole prendiamo al volo l’autobus per rientrare all’ansa Robinson, dove troviamo il nostro dinghy, non solo presente ma anche intatto (ci avevano segnalato episodi di furti nella zona).

Consultate le previsioni meteo, con Leopoldo decidiamo di concederci un’altra giornata di relax qui a Moorea: l’isola e’ bella, forse un po’ troppo turistica per i nostri gusti, ma nella baia di Opunohu siamo in pochissime barche – 4 – , la barriera ci protegge dall’onda, e quindi ce la godiamo in pieno. Domani , mercoledì 31, salperemo alla volta di Tahiti, per recuperare il motore di avviamento del dissalatore (speriamo riparato) e le vele che avevamo lasciato al velaio.

Alessandro

L’allineamento della pass di Papeete, e dietro di noi Yaya di Leopoldo

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L’ingresso alla Baia di Cook di Moorea

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Il placido ancoraggio alla Baia di Cook

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L’incantevole contorno della Baia di Cook

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Lilli e Leopoldo in relax dopo pranzo

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L’ingresso e la tranquillita’ della Baia di Opunohu di Moorea

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La villetta di Anse Robinson, il suo bellissimo giardino ed il moletto

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La spiaggia dell’hotel Intercontinental

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Il Capitano

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Lilli davanti alla chiesa ottagonale di Papetoai

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