Re: Anita day 6 - 21:03.63N 28:02.407W

Anita Blog
A.Sironi / E. Malingri
Fri 30 Nov 2018 11:49

E’ mattina, sono le 8,30 togliamo una mano di terzaroli , ieri sera la abbiamo messo per alleggerire la barca che planava in poppa su di un mare formato e vento tra i 22/26 nodi, ora siamo a 18/20 in calo. L’equipaggio ormai rodato da qualche giorno di mare gira come un orologio, Andrea all’albero molla la mano e noi dal pozzetto tiriamo la drizza, Tintin (al secolo Enrico Sironi) sicuro al timone sventa la vela per la manovra.

E’ bello vedere come con pochi giorni di mare h.24 il livello sia salito, come avevo predetto il “Master in downwind sailing” procede spedito. Il morale è altissimo, abbiamo sino ad ora ottenuto un risultato di classifica insperato per una media barca di serie, sapevo che potevamo far bene ma una strategia di navigazione e di assetto di vele ci hanno permesso di essere oggi qui a vedercela con i 60/80 piedi. La nostra arma segreta il gennaker murato sul tangone, Anita inoltre si è rivelata competitiva tra i 12 ed i 18 nodi, quando le barche più grandi e pesanti non raggiungono la loro velocità critica.

A brodo si sono formati dei team naturali che prevedono alla vita quotidiana , il “team pesca” con Alberto e Federico che hanno già fornito due Dorado alla mensa di bordo, le comunicazioni satellitari gestite da Alberto , la tattica di regata Enrico/Alberto/Pietro, l’analisi delle posizioni delle altre barche gestite da Pietro , la supervisione generale di Andrea e Tintin su tutto.

Ma c’è un aspetto fondamentale che contribuisce al generale stato di benessere, la “Cambusa”, la stessa è gestita da tale Scuschi (al secolo Renato S.). Ci sono leccornie stivate in ogni remoto pertugio della barca, alle 18.00 apre il Yellow Bar che propone ai villeggianti un fantastico aperitivo al tramonto, con prosciutto iberico e vino bianco. Il menu alterna pesce fresco ad arrosti sottovuoto di Oldani , paste e risotti, prime colazioni complete. 

Anita macina miglia tutto sommato si comporta bene, sono riuscito ad attrezzare la coperta con parecchi rinvii fatti con anelli low friction e dynema disk 78 impiombato , metodo robusto, leggero ed economico per non dover acquistare una miriade di bozzelli. La carena Judel Vrolick è di alta qualità mi ha impressionato il passo con 12/15 nodi , poi quando aumenta il vento e le onde, dimostra un limite verso i 10/11 nodi di velocità, non stacca e plana complice il peso totale della barca. C’è da dire che siamo anche molto carichi, tutto l’armamentario da crociera , 100 mt catena inox da 10 mm., canotto furibondo, suppellettili di ogni genere, ricambi, gasolio e acqua.               La carena con 2/3 ton in meno sicuramente avrebbe migliori performance.

Parlavamo di benessere , qui alla “Ocean Relax Spa” non squillano i cellulari un grande stacco dalla vita elettronicamente controllata che facciamo tutti i giorni. La nostra sino all’arrivo è andata in Pause , a perte il distacco ed il contatto con i nostri affetti per il resto è un grande ristoro per la mente  che ha modo di rilassarsi. Un beneficio a cui pensare quando qualcuno si domanda perchè attraversi l’oceano a vela per piacere.

Bene torniamo al lavoro bisogna decidere se strambare sullo scarso di vento a 90° da Est o resistere sul bordo verso Ovest ed incassare la scelta di essere scesi a sud nei giorni passati.


Un abbraccio a tutti ed a risentirci.

Enrico Malingri